Ambiente

Non solo bradisismo, tutti i problemi dei Campi Flegrei: dal consumo di suolo alla cementificazione, cosa si rischia

“Stop al consumo di suolo e alla cementificazione nei Campi Flegrei”. Con questo forte messaggio, Goletta Verde ha lanciato un appello al Governo durante il suo blitz al largo della costa dell’area Flegrea.

L’iniziativa si inserisce nel contesto della tappa campana di Legambiente, che mira a monitorare lo stato di salute delle coste italiane. A dieci mesi dall’intensificarsi dell’emergenza bradisismica, l’associazione ambientalista sottolinea la necessità di interventi seri e strutturati per affrontare il rischio vulcanico in questa zona.

I Campi Flegrei sono una regione che negli ultimi cinquant’anni ha visto un significativo aumento della densità abitativa, con circa 280mila nuovi abitanti concentrati tra Pozzuoli e Quarto. Questo incremento demografico si è tradotto in una densità che raggiunge i 3500 abitanti per km quadrato in alcune aree. Parallelamente, si è assistito a un aumento dell’abusivismo edilizio: dal 2004 al 2022 sono stati eseguiti 1641 abbattimenti di costruzioni abusive nella provincia di Napoli, ma le ordinanze non eseguite superano ancora le 14mila.

Legambiente propone un approccio innovativo alla gestione del territorio dei Campi Flegrei, basato sulla sicurezza, l’innovazione tecnologica e digitale, oltre che sulla partecipazione attiva dei cittadini. Tra le proposte avanzate dall’associazione vi sono: lo stop al consumo di suolo; la riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico e privato; il supporto alle attività produttive locali; l’introduzione degli open data per migliorare l’informazione disponibile; la trasparenza nelle procedure amministrative; la pianificazione urbanistica più efficace a livello regionale, metropolitano e comunale.

La situazione edilizia attuale

Nonostante gli sforzi compiuti negli anni passati per contenere l’emergenza abitativa nei Campi Flegrei, i dati recentemente pubblicati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) mostrano una realtà preoccupante: circa il 31% della superficie territoriale è stata consumata dalla cementificazione. Inoltre, vi è un’elevata percentuale di abitazioni vuote (circa il 18% sul totale), segno forse di una costruzione indiscriminata o dell’impatto delle delocalizzazioni.

Situazione oggi
Qual è la situazione oggi? (BioPianeta.it)

Infine, uno degli aspetti più critici riguarda i piani comunali di Protezione Civile. Nonostante sia obbligatorio per legge predisporre tali piani in caso d’emergenza vulcanica o altre calamità naturali, molti comuni nell’area dei Campi Flegrei non hanno ancora redatto documentazioni operative efficaci né comunicato adeguatamente i rischi alla popolazione locale.

Attraverso queste azioni concrete proposte da Legambiente con il supporto delle istanze governative regionali e nazionali si spera possa emergere una nuova visione per i Campi Flegrei: quella di un territorio protetto dove natura ed essere umano possano convivere armoniosamente nel rispetto reciproco.

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