L’allarme per il Lago Maggiore, così rischieremo di perderlo per sempre: “Troppo inquinato”
Il Lago Maggiore si trova ad affrontare una situazione ambientale preoccupante che merita un approfondimento davvero accurato.
Secondo l’ultimo report di Goletta dei Laghi, la maggior parte dei punti monitorati lungo la sponda varesina del lago presenta valori di inquinamento oltre i limiti consentiti dalla legge.
Su sei punti esaminati, cinque hanno mostrato livelli di contaminazione preoccupanti, con tre punti classificati come fortemente inquinati e due come inquinati.
I torrenti Acqua Negra e Boesio, insieme al canale a Sesto Calende, sono stati identificati come fortemente inquinati. Altri due corsi d’acqua, il Bardello e il fiume Tresa, hanno mostrato livelli di contaminazione che li classificano semplicemente come “inquinati”. È interessante notare che l’unico punto che rientra nei limiti legali si trova a Luino, dove le acque del lago sono state campionate vicino allo scarico della terrazza di Piazza Garibaldi. Questa area ha visto un miglioramento rispetto all’anno precedente grazie agli investimenti significativi nella rete fognaria.
Particolare attenzione è stata rivolta al torrente Boesio a Laveno-Mombello, un punto storicamente problematico dove le analisi effettuate nei mesi precedenti al passaggio della Goletta dei Laghi hanno confermato una costante situazione di forte inquinamento. Questa continuità nelle criticità solleva interrogativi sulla gestione delle acque del lago e sugli interventi necessari per mitigare il problema.
Allarme per il Lago Maggiore
Valentina Minazzi, coordinatrice dei circoli Legambiente della provincia di Varese, ha evidenziato come le condizioni meteorologiche – sia la scarsità d’acqua degli ultimi anni sia la stagione particolarmente piovosa dell’anno corrente – influenzano i livelli di inquinanti nel lago. Nonostante ciò, i risultati delle analisi estive rimangono sostanzialmente invariati anno dopo anno, ad eccezione del miglioramento registrato a Luino.
Nel dettaglio dei risultati emersi dal monitoraggio 2024 effettuato da Legambiente sulla sponda lombarda del Lago Maggiore emerge un quadro allarmante: solo uno dei sei punti campionati risulta entro i limiti legalmente stabiliti per quanto riguarda gli indicatori Enterococchi Intestinalis ed Escherichia Colis. Tre foci sono state identificate come fortemente inquinate con valori ben oltre quelli consentiti dalla normativa vigente.
Quest’anno segna il trentennale della Legge Galllì che ha rivoluzionato la gestione dell’acqua nel nostro Paese introducendo una visione integrata per la captazione, distribuzione e depurazione delle acque reflue. Nonostante ciò, la depurazione rimane uno degli aspetti più critici nella gestione delle risorse idriche italiane con numerosissimi agglomeramenti ancora non conformità ai requisiti europeii sul trattamento delle acque reflue urbane.