In un’epoca in cui la conquista dello spazio si fa sempre più concreta, la ricerca scientifica si concentra non solo sulla tecnologia necessaria per viaggiare tra le stelle, ma anche su come sopravvivere e prosperare in ambienti ostili come quello del pianeta Marte.
Una recente scoperta potrebbe rivoluzionare i piani di colonizzazione marziana: il muschio del deserto Syntrichia caninervis.
Il muschio Syntrichia caninervis è al centro di uno studio condotto da ricercatori cinesi che ne hanno testato la straordinaria capacità di sopravvivenza in condizioni estreme. Questo organismo, che prospera nei deserti e in zone remote come il Tibet o l’Antartide, ha dimostrato una resilienza impressionante a freddo, siccità e radiazioni. I risultati pubblicati sulla rivista “The Innovation” evidenziano come S. caninervis possa sopravvivere a temperature fino a -196° gradi Celsius e resistere a dosi di radiazioni gamma letali per qualsiasi altro tipo di pianta.
Gli esperimenti condotti dagli scienziati hanno messo alla prova la tolleranza della pianta sotto vari aspetti. Dopo essere stata congelata a temperature estremamente basse per periodi prolungati, S. caninervis non solo è sopravvissuta ma si è anche rapidamente rigenerata una volta scongelata, specialmente se disidratata prima del processo. Inoltre, esposizioni a 500 gray di radiazioni gamma sembrano favorire la sua crescita – un dato sorprendente considerando gli effetti devastanti che simili dosi avrebbero sugli esseri umani.
La superpianta per il pianeta Marte
Il passo successivo nello studio ha visto i ricercatori riprodurre le dure condizioni presenti su Marte utilizzando un simulatore di atmosfere planetarie. L’esperimento ha creato un ambiente con bassa densità atmosferica composta principalmente da anidride carbonica e soggetta a variazioni termiche da -60°C a 20°C, oltre ad alti livelli di raggi ultravioletti. Anche qui S. caninervis ha stupito gli scienziati: mantenute in queste “condizioni marziane” per periodi fino a sette giorni, le piante disidratate hanno mostrato una capacità di rigenerazione completa entro un mese.
Sebbene l’idea di coltivare ortaggi commestibili su Marte rimanga ancora nel regno della fantascienza, lo studio sul muschio Syntrichia caninervis apre nuove prospettive sulla possibilità di creare habitat umani biologicamente sostenibili al di fuori della Terra. La sua incredibile resistenza alle condizioni estreme lo rende un candidato ideale come pianta pioniera nella terraformazione del Pianeta Rosso o nell’allestimento delle prime basi abitative extraterrestri.
Questo studio rappresenta un importante passo avanti nella ricerca spaziale e nella botanica extraterrestre, offrendoci uno sguardo affascinante sulle potenzialità della vita vegetale nell’universo e sulle future strategie per l’esplorazione spaziale umana.