Mangiare questi cibi raddoppia i livelli di testosterone e aiuta a contrastare l’infertilità maschile. Svolta in vista?
L’infertilità maschile è un problema in crescita a livello globale e che riguarda una percentuale rilevante di coppie (le stime parlano di una forbice tra il 15 e il 20%). Le cause possono essere diverse e coinvolgono anche la dieta che seguiamo a tavola.
Alcuni cibi in particolare possono venire in soccorso delle prestazioni maschili contribuendo a migliorare la funzionalità sessuale, dimostrandosi utili anche nel contrasto all’infertilità. È quanto emerge da uno studio italiano pubblicato lo scorso novembre su Current Research in Food Science.
La ricerca, guidata dall’Istituto di Farmacologia Traslazionale del Cnr, è stata presentata recentemente al congresso nazionale della Società Italiana di Andrologia (SIA). L’indagine ha avuto il merito di quantificare per la prima volta gli effetti di un particolare tipo di dieta per combattere l’infertilità e migliorare i livelli di testosterone.
I cibi che aiutano a contrastare l’infertilità maschile
Anche una dieta scorretta può andare ad aggravare gli effetti deleteri di fattori come lo stress, l’inquinamento e le condizioni socio-economiche che possono avere pesanti ricadute sulla frammentazione del Dna negli spermatozoi, una delle cause all’origine dell’infertilità maschile.
Da questo punto di vista un corposo aiuto può venire dalla dieta mediterranea bio, già nota per i suoi benefici per la salute generale e per la sua capacità di ridurre l’incidenza delle principali malattie croniche. La ricerca italiana ha seguito un campione di 50 uomini di età compresa tra i 35 e i 45 anni. I risultati sono stati sorprendenti.
Come spiega ad Ansa Fabrizio Palumbo, dirigente medico presso l’UOC Urologia Ospedale Di Venere di Bari, «è stato osservato che i soggetti, a 3 mesi dall’inizio della dieta, hanno registrato un aumento del 116% dei livelli di testosterone». Simultaneamente, riducendo i carboidrati e aumentando gli antiossidanti grazie al consumo quotidiano di frutti rossi e di almeno 3 porzioni giornaliere di verdura fresca, è emerso anche un altro dato interessante.
Si è registrata infatti «una riduzione nella percentuale di spermatozoi con Dna frammentato che è scesa al 23,2% rispetto al 44,2% iniziale», spiega la biologa nutrizionista Veronica Corsetti, prima autrice dello studio oltre che ricercatore del Cnr e Presidente dell’Associazione “Fertilelife”.
Testosterone più che raddoppiato, -21% di spermatozoi con Dna frammentato. Cifre che parlano da sole. Insomma, appare evidente che la dieta mediterranea bio aiuta anche a contrastare una condizione così diffusa come quella dell’infertilità. Una ulteriore riprova della bontà di questo regime alimentare da sempre consigliato da medici e autorità sanitarie.