Bere due litri d’acqua al giorno sembra essere il nuovo mantra dei nutrizionisti, ma i giapponesi ci insegnano qualcosa di molto diverso.
È diventata quasi luogo comune l’ossessione di dover bere due litri d’acqua al giorno. Lo dicono i medici, soprattutto i nutrizionisti, ma anche i nefrologi e tutti coloro che lavorano con l’apparato relativo. In effetti bere dovrebbe essere il primo obiettivo della giornata: il nostro corpo, tutte le nostre cellule nello specifico, sono come immerse in questo liquido di cui non si può fare a meno.
Quando c’è carenza d’acqua nell’organismo tutti gli organi iniziano ad andare in sofferenza. Non è sbagliato quindi quello che continuano a ripetere i medici ma è anche vero che i due litri d’acqua al giorno sono un po’ generici. A volte bere tanto può anche far male: non va vista come una gara a ingurgitare più acqua possibile.
Poi a tutto ciò si aggiunge il fatto che non tutti i corpi hanno un reale bisogno di 2 litri d’acqua, dipende anche dal tipo di dieta che si fa. Per esempio mangiando molta verdura e frutta, già una gran parte d’acqua si assume così, aggiungerne altri 2 litri potrebbe diventare eccessivo, finendo per affaticare i reni. Gli orientali, in particolare i giapponesi, invece, hanno un metodo per la divisione delle bevute d’acqua che favorirebbe la diuresi e la depurazione.
Il metodo giapponese che favorisce la diuresi e la depurazione: ecco come bere acqua
Sempre più spesso si sente nominare il metodo anche in Occidente e questo probabilmente perché loro hanno anche un’alimentazione e delle abitudini più sane delle nostre. Vediamo quindi in cosa consiste. Questo metodo prevede di bere acqua che deve avere delle determinate caratteristiche stabilite rigidamente dal protocollo originale giapponese. L’acqua scelta deve essere innanzitutto fresca, ma non gelata.
Acqua a temperature troppo basse fa male perché potrebbe creare seri problemi a livello gastrico come anche congestioni. L’acqua da bere deve essere inoltre pura e priva di tracce di fluoro e calcare. L’ideale è filtrarla con caraffe adatte e apparecchiature ad hoc per renderla il più possibile pura. Poi il metodo giapponese prevede di berla sin dal risveglio e rigorosamente a stomaco vuoto.
Si può iniziare con due bicchieri al mattino, anche se nel metodo ufficiale sarebbero 4. Ogni bicchiere deve contenere almeno 200ml di acqua e una volta bevuti bisognerebbe aspettare 45 minuti prima di fare il pasto. Questo metodo può mettere a dura prova le nostre vite di corsa ma una soluzione potrebbe essere di bere non appena ci si sveglia, andarsi a preparare e poi fare colazione poco prima di uscire di casa.
Anche per il consumo dei pasti principali è poi previsto di bere quattro bicchieri di acqua prima. Il pasto, pranzo o cena, va consumato sempre dopo 45 minuti questo rituale. Invece per il consumo di spuntini basta bere un solo bicchiere almeno un quarto d’ora prima.