Ambiente

Furto (ennesimo) sulle spiagge sarde: turisti beccati a trafugare tantissime conchiglie

Di recente, il fenomeno dei furti di sabbia e conchiglie dalle spiagge sarde è tornato prepotentemente alla ribalta, causando danni non indifferenti all’ambiente.

L’ultimo episodio, che ha visto protagonisti una coppia di turisti provenienti dalla provincia di Vercelli, si è verificato al porto di Olbia.

I due sono stati fermati mentre tentavano di imbarcarsi su un traghetto diretto a Genova, con l’accusa di aver raccolto 1,3 kg di conchiglie dalle spiagge di Badesi, nel Nord Sardegna. Le conchiglie erano state nascoste in un sacco di plastica all’interno del loro veicolo. A seguito della scoperta, le conchiglie sono state sequestrate e i trasgressori multati.

Questi furti non sono solo episodi isolati ma rappresentano una vera e propria minaccia per l’equilibrio ecologico delle coste dell’isola. Le conchiglie svolgono un ruolo cruciale negli ecosistemi marini contribuendo alla loro bellezza e salute. Tuttavia, la pratica diffusa tra i turisti di portare via questi souvenir naturali sta causando danni ambientali notevoli.

Furto spiagge sarde: un fenomeno in crescita

Nonostante gli appelli e le numerose campagne lanciate per fermare il fenomeno dei furti sulla spiaggia sarda, il problema persiste. Tra le iniziative più note vi è quella promossa da Geppi Cucciari attraverso lo spot umoristico “Riportami al mare”. La conduttrice televisiva ha cercato così di sensibilizzare i visitatori sulle conseguenze negative del prelevamento indiscriminato di sabbia e conchiglie dalle spiagge dell’isola.

Furti in spiaggia cosa accade?
I furti in spiaggia sono in crescita (BioPianeta.it)

Nello specifico spot realizzato per la Geasar (la società che gestisce l’aeroporto di Olbia), Cucciari ha invitato i turisti a desistere dal portare via risorse naturali come souvenir preferendo invece prodotti gastronomici locali quali vermentino o pecorino. Con tono leggero ma incisivo, la conduttrice ha messo in evidenza l’assurdità del gesto predatorio nei confronti dell’ambiente naturale sardo.

Il recente incidente al porto di Olbia dimostra chiaramente che gli appelli alla coscienza collettiva non bastano a eradicare il problema dei furti nelle spiagge sarde. È fondamentale continuare nell’impegno educativo rivolto ai turisti affinché comprendano pienamente le ripercussioni delle loro azioni sul delicato equilibrio degli habitat naturalmente ricchi come quelli della Sardegna. Solo attraverso una maggiore consapevolezza collettiva ed eventualmente il rafforzamento delle misure punitive sarà possibile sperare in un futuro senza ulteriorissimi episodi simili a quello accaduto recentemente ad Olbia.

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