Frodi alimentari, ecco i cibi più pericolosi: sono pieni zeppi di questi ingredienti, cosa possono causare e come difendersi
Il rischio di mangiare alimenti contaminati è purtroppo sempre più vivo e presente nel nostro quotidiano. Alcuni cibi sono pericolosi.
Nel corso degli ultimi anni è sempre più frequente, stando ai fatti di cronaca, leggere di ritiri alimentari riguardanti specifici prodotti che dopo una serie di attente analisi risultano potenzialmente dannosi per l’organismo umano. In questi casi, succede che, velocemente, il Ministero competente autorizzi lo stesso ritiro di quel particolare lotto di prodotto riportante la specifica scadenza, per la stessa sicurezza dei consumatori.
L’elemento preoccupante è che casi del genere continuano a ripetersi nel nostro Paese e non solo. In linea di massima, nel corso degli anni, quasi ogni tipologia di prodotto alimentare è stato coinvolto in una di queste missioni di ritiro forzato. Dolce, salato, gelati, prodotti congelati, freschi, snack per bambini e tanto altro ancora.
Nella maggior parte dei casi a essere riscontrati nei singoli prodotti sono specifici ingredienti che in alcuni casi risultano, in merito alla propria presenza, sopra il limite consentito dalla legge e per questo dannosi. In altri casi, ci si trova di fronte a elementi pericolosi a prescindere.
Frodi alimentari, ecco i cibi più pericolosi: le disposizioni del Ministero della Sanità
Le ragioni di tali dinamiche possono essere individuate attraverso una serie di attente valutazioni. In alcuni casi gli ingredienti dannosi per l’essere umano e che possono ritrovarsi nell’alimenti in questione per puro caso, per distrazione o per ragioni non del tutto volontarie. Di recente, poi, la pubblicazione del “Piano nazionale di controllo su additivi e aromi alimentari”, da parte del Ministero della Sanità ha chiarito ulteriori specifici aspetti.
In alcuni casi, per esempio, è più che mai presente, da parte dei produttori di specifici alimenti l’utilizzo di additivi alimentari in modo fraudolento, o in ogni caso non conforme con quelle che sono le normative europee vigenti. Il tutto, chiaramente per mettere in risalto caratteristiche che nella realtà non sono effettivamente presenti, come la freschezza e specifici elementi organolettici. Altro dettaglio non da poco riguarda nello specifico l’utilizzo dei solfiti. I prodotti alimentari specifici, coinvolti in tale processo sono identificabili in carni di vario tipo e pesce, ma non solo.
In questo specifico caso le aziende maggiormente coinvolte sono quelle del settore vinicolo. La soluzione per evitare l’abuso di tali sostanze è stata individuata nella scelta di antiossidanti naturale, proantocianidine estratte dai vinaccioli e dalle bucce d’uva. In molti casi i risultati sono da ritenersi più che incoraggianti, anche se ancora in una fase assolutamente preliminare che non porta spediti all’eliminazione dei solfiti da tale catena produttiva.
Secondo quelle che sono le valutazioni ministeriali e non solo, al giorno d’oggi non sono certo poche le realtà industriali nel campo alimentare che provano in ogni caso a mettere in commercio alimenti in un certo senso impeccabili. In molti casi è necessario bonificare del tutto la stessa produzione e adottare specifiche regole e controlli. Solo in questo modo le solite cattive abitudini possono essere spazzate via.