Dispositivi anti soffocamento. Se ne trovano a centinaia anche online. Ma sono davvero efficaci? I pareri qualificati.
Il soffocamento rappresenta una delle principali cause di mortalità e di emergenze pediatriche in molte parti del mondo. E, come sempre accade, quando vi è un’emergenza, proliferano modi – veri o farlocchi – che possano risolverla. In alcuni casi, infatti, i dispositivi anti soffocamento che vediamo reclamizzati online sono inefficaci. Delle vere e proprie truffe. Ecco come orientarsi.
Bambini piccoli, in particolare quelli sotto i 3 anni di età, sono particolarmente vulnerabili a questo rischio a causa delle loro dimensioni e della tendenza a esplorare il mondo mettendo in bocca oggetti di vario genere. Secondo le Linee guida del Ministero della Salute, solo in Italia una persona a settimana perde la vita a causa del soffocamento, mentre in Europa si stima che 500 bambini muoiano ogni anno per questa causa.
Tra gli oggetti più pericolosi ci sono i cibi duri, i giocattoli con parti staccabili e, in generale, qualsiasi oggetto di piccole dimensioni che può essere ingerito o che può ostruire le vie respiratorie se inalato. Questo rappresenta una costante preoccupazione per i genitori e per coloro che si prendono cura dei bambini. Per affrontare questa minaccia, diversi produttori hanno sviluppato dispositivi innovativi progettati per prevenire il soffocamento.
Cosa sapere sui dispositivi anti soffocamento
Ma la scelta dev’essere ponderata e, soprattutto, presa con l’ausilio di un esperto del settore. Molti dispositivi tea quelli che troviamo in commercio (anche sui siti di e-commerce) promettono di eliminare in modo efficace gli ostacoli nelle vie respiratorie e ripristinare la normale respirazione in situazioni di emergenza.
Tuttavia, secondo gli esperti, nessun dispositivo può eguagliare l’efficacia umana nel praticare la manovra di Heimlich, essenziale nel liberare le vie aeree bloccate da corpi estranei. Questo anche perché alcuni strumenti potrebbero essere difficili da posizionare correttamente in un bambino in stato di panico o in distress respiratorio.
E, allora, potrebbe invece essere molto più utile e prezioso investire i propri soldi e il proprio tempo sulla frequentazione di corsi di primo soccorso e di disostruzione delle vie aeree, come il Blsd (Basic Life Support and Defibrillation) o il Pbls-d (Pediatric Basic Life Support Defibrillation).
Peraltro, sembrerebbe che molti test sui dispositivi anti soffocamento siano condotti su cadaveri in laboratorio anziché su pazienti vivi in situazioni reali di emergenza. Questo solleva dubbi sulla validità delle prove e sull’efficacia dei dispositivi nel contesto reale di salvataggio di vite umane.