Catastrofe naturale, adesso l’AI può dirci quando avverrà: così la tecnologia può salvarci la vita
Prevedere una catastrofe naturale non è semplice. La natura è imprevedibile ma l’Intelligenza Artificiale può fare qualcosa in merito.
Nel 2004, proprio il giorno di Santo Stefano, si è verificata una delle più grandi catastrofi naturali del secolo appena iniziato: lo tsunami che ha colpito la Thailandia e tutta la zona limitrofa nell’Oceano Indiano, provocando centinaia di morti e la distruzione di città e villaggi che sono stati rasi al suolo. Un evento del tutto imprevisto e imprevedibile, che all’improvviso ha cambiato la “faccia” di un intero Paese.
Ma si sarebbe potuto prevedere un evento del genere? Uno tsunami, dal punto di vista geofisico, è di fatto un terremoto che però si scatena nelle profondità marine o oceaniche, e che determina la formazione di onde anomale come quella che nel 2004 ha sconvolto tutto il mondo, di altezza pari anche a un palazzo di 5 o 6 piani, quindi ben oltre i 15-20 metri. Sulla previsione di un fenomeno del genere è difficile dare una risposta.
I terremoti, in linea di massima, sono studiati e spesso previsti (anche se è impossibile determinare fenomeni come quello ad esempio che ha distrutto L’Aquila o Amatrice). Ma per quanto riguarda i fenomeni come lo tsunami è più difficile, dal momento che non è solo la componente sismica a provocarli, ma possono essere anche causati dall’incontro di onde anomale al largo degli oceani, in modo del tutto casuale.
Intelligenza Artificiale vs Tsunami: si possono fare previsioni?
Gli scienziati stanno tuttavia tendando di “istruire” l’Intelligenza Artificiale mettendola in condizioni di prevedere anche gli tsunami. Le recenti innovazioni tecnologiche hanno dimostrato come l’Intelligenza Artificiale abbia fatto passi da gigante nelle sue applicazioni, ed è per questo che gli studiosi stanno letteralmente addestrando la IA fornendole oltre 700 anni di dati relativi a disastri marini, per poter prevedere dove e quando il prossimo tsunami colpirà.
A lavorare sul progetto un gruppo di ricercatori del Noaa – National Oceanic and Atmospheric Administration, i quali sono a lavoro sull’istruzione, letteralmente, di un software dotato di intelligenza artificiale che sarà in grado di risolvere delle equazioni le quali potranno prevedere l’accadimento di fenomeni come tsunami e simili, soprattutto in mare aperto.
Lo scopo di questa iniziativa è quello di fornire alle navi in navigazione ed alle imbarcazioni che in generale sono abitualmente in mare aperto, le necessarie informazioni preventive per poter cambiare rotta e mettersi in salvo per tempo nel caso in cui sia previsto un maremoto o uno tsunami.