Salute e benessere

Caldo torrido e caldo afoso, quali sono le differenze e qual è il più dannoso per la nostra salute

L’Italia si trova nuovamente nella morsa dell’anticiclone africano, con previsioni che annunciano un’intensificazione del caldo torrido e dell’afa nelle prossime settimane.

Questo fenomeno meteorologico non risparmia nessuna regione, portando con sé temperature estreme e disagio diffuso tra la popolazione.

Inoltre, con aria carica d’umidità diventa più difficile respirare a pieni polmoni; ciò comporta uno sforzo maggiore per il nostro sistema cardiovascolare nel tentativo di assicurare una corretta ossigenazione all’organismo. Tale situazione può aggravarsi ulteriormente nei soggetti vulnerabili o affetti da patologie preesistenti.

Comprendere la distinzione tra queste due forme diverse ma ugualmente impegnative della stagione estiva aiuta a prepararsi meglio alle ondate di calore che sempre più frequentemente colpiscono il nostro Paese durante i mesi estivi.

Ma cosa differenzia esattamente il “caldo torrido” dal “caldo afoso”? E perché l’afa è considerata più difficile da sopportare?

Caldo torrido o caldo afoso: un’estate all’insegna dell’anticiclone africano

Il concetto di “caldo torrido” si riferisce a condizioni di calore estremo ma secco, caratteristiche dei climi desertici come quello del Sahara. Le temperature possono superare i 35-40 °C, ma l’umidità relativa rimane al di sotto del 25-30%, rendendo l’aria asciutta. Città come Dubai, New Delhi e Madrid sono esempi tipici di luoghi dove si sperimenta questo tipo di clima.

Al contrario, il “caldo afoso” descrive una situazione in cui le alte temperature sono accompagnate da un’elevata umidità relativa (50-70% o più), tipica di metropoli come Pechino, Giacarta e Shanghai. In questi casi, anche se le temperature possono essere leggermente inferiori (30-35 °C), la presenza massiccia di vapore acqueo nell’aria rende il clima particolarmente opprimente.

Caldo torrido e afoso
Caldo Torrido e afoso, la differenza (BioPianeta.it)

La principale difesa del nostro corpo contro il calore è la sudorazione: attraverso l’evaporazione del sudore dalla pelle, viene sottratto calore al nostro organismo, procurando una sensazione di freschezza. Tuttavia, questo meccanismo funziona efficacemente solo quando l’aria circostante è relativamente asciutta e può assorbire rapidamente le molecole d’acqua evaporate dalla nostra pelle.

Nel caso del caldo afoso, invece, l’elevata umidità impedisce al sudore di evaporare facilmente. Di conseguenza, non solo perdiamo uno dei nostri principali sistemi naturali per raffreddarci ma aumentiamo anche la sensazione soggettiva di calore e oppressione. Questa condizione può diventare particolarmente pericolosa quando le temperature ambientali sono elevate: senza un adeguato raffreddamento corporeo attraverso l’evaporazione del sudore, rischiamo problemi seri come colpi di calore o ipertermia.

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