Allarme zecche, ecco chi attaccano e cosa fare subito in caso di morso: l’errore da evitare assolutamente
Il morso di una zecca può provocare spiacevoli conseguenze ed è fondamentale sapere come agire per ridurre al minimo il rischio di infezioni.
La maggior parte dei morsi da parte di una zecca sono indolori e causano solo segni e sintomi minori, come cambiamento del colore della pelle, gonfiore o piaghe cutanee. Tuttavia, alcuni di questi parassiti trasmettono batteri che causano malattie, tra cui la malattia di Lyme e la febbre maculosa delle Montagne Rocciose.
Generalmente, per trasmettere tali patologie, l’insetto deve rimanere attaccato alla pelle della persona per almeno 36 ore. Invece, altre infezioni possono nascere dopo poche ore o addirittura minuti. Di seguito, scopriamo come intervenire e quali errori evitare assolutamente.
La prima e più importante cosa da fare dinanzi la puntura di una zecca è mantenere la calma. Infatti, sebbene il pensiero che tale parassita punga la nostra pelle possa essere inquietante, il panico non farà altro che rendere difficile un intervento adeguato. In questi casi è fondamentale essere lucidi e tempestivi per rimuoverlo il prima possibile. Infatti più passa il tempo, maggiore è la probabilità di infezione.
Cosa fare se una zecca mi morde? Ecco come intervenire
La zecca deve essere rimossa completamente utilizzando una pinzetta a punta fine. Successivamente, occorre tirarla delicatamente verso l’alto, senza girare o torcere lo strumento. Bisogna cercare di non schiacciarne il corpo, affinché il suo contenuto non venga espulso attraverso il punto in cui aderisce alla pelle.
Gli esperti sconsigliano di utilizzare rimedi o prodotti casalinghi, come vaselina, smalto o olio, né di ricorrere a fonti di calore, come fiammiferi accesi. Questi metodi possono far contrarre il parassita e iniettare più sostanze infettive nel corpo della persona.
Dopo aver rimosso la zecca, è necessario pulire la zona con acqua e sapone e applicare un antisettico. Al termine dell’operazione, occorre lavarsi bene le mani con acqua e sapone. In nessun caso si deve schiacciare il parassita con le dita ed è molto utile conservarlo in un barattolo con carta umida. Infatti, nel caso in cui la persona sviluppi sintomi o complicazioni, è consigliato rivolgersi a un laboratorio, per analizzare l’insetto e per individuare il possibile microrganismo che causa l’infezione.
Oltre a cercare possibili aree rosse o eruzioni cutanee nella sede del morso, nelle quattro settimane successive dovremmo prestare attenzione a segni e sintomi come:
- Dolore intenso nella zona dei morsi che dura diverse settimane
- Febbre.
- Dolore articolare o muscolare.
- Rigidità del collo.
- Mal di testa.
- Gonfiore dei linfonodi (linfoadenopatia).
- Nausea, vomito e diarrea.
- Movimenti scoordinati.
In ogni caso, il rischio di sviluppare una malattia da zecche è minimo. Tuttavia è chiaro che, qualora compaiano sintomi evidenti, è fondamentale avvisare il proprio medico per un consulto.