L’Unione Europea si trova di fronte a una controversia crescente relativa all’autorizzazione di due pesticidi altamente tossici.
Il Captano e l’8-idrossichinolina, che sollevano preoccupazioni significative per la salute pubblica e l’integrità ambientale.
Questi composti, uno sospetto cancerogeno e l’altro reprotossico, potrebbero presto trovare nuovamente strada nei campi agricoli europei, nonostante le evidenze scientifiche che ne attestano i rischi.
La situazione attuale mette in evidenza una sfida normativa ed etica significativa con cui l’Unione Europea deve confrontarsi: da un lato c’é la necessità di proteggere i raccolti dagli agenti patogeni e aumentare le produzioni agricole; dall’altra c’é invece l’imperativo morale ed ecologico di tutelare la salute pubblica e l’integrità degli ecosistemi naturali dalla contaminazione chimica.
La decisione imminente del SCoPAFF suggerisce quindi molto più che una semplice scelta amministrativa; rappresentala manifestazione delle priorità dell’UE nel delicato equilibrio tra progressoe sostenibilitàambientaleed alimentare.
Pesticidi tossici autorizzati dall’UE: un rischio per la salute e l’ambiente
La possibile riautorizzazione di questi pesticidi da parte del Comitato di Appello della Commissione Europea solleva interrogativi critici sulle priorità dell’Unione in materia ambientale ed epidemiologica. Secondo Pan (Pesticide Action Network) Europe insieme ad altre ONG ambientaliste ed associazioni consumatori, tale decisione contraddirebbe gli impegni presi dall’UE verso una riduzione dell’utilizzo dei pesticidi nel settore agricolo.
L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha espresso serie preoccupazioni riguardanti sia il Captano sia l’8-idrossichinolina. Per quanto riguarda il primo composto chimico è stato evidenziato un rischio elevato non solo per i consumatori attraverso il consumo di acqua potabile contaminata ma anche per mammiferi selvatici, pescie invertebrati acquaticie artropodi terrestri. L’8-idrossichinolina non fa eccezione; infatti secondo recenti chiarimenti forniti dall’EFSA non è possibile assicurare una “esposizione trascurabile” a tale sostanza nelle condizioni d’utilizzo attuali.
Captano: tra sospetti di cancerogenicità e impatto ambientale
Il Captano è un fungicida ampiamente utilizzato nell’agricoltura europea. La sua fama non deriva solo dall’efficacia contro diverse malattie delle piante ma anche dalle crescenti preoccupazioni legate alla sua sicurezza. Studi hanno collegato il Captano al morbo di Parkinson e lo hanno identificato come potenzialmente cancerogeno e tossico per la riproduzione. Nonostante ciò, alcuni Stati membri dell’UE, tra cui Austria, Italia e Polonia, spingono per estenderne l’utilizzo anche in campo aperto, una mossa che va contro le raccomandazioni precedenti limitate alle sole serre chiuse.
8-idrossichinolina: un veleno silenzioso
Parallelamente al dibattito sul Captano si pone la questione dell’8-idrossichinolina, altro fungicida sotto osservazione per i suoi effetti nocivi sulla riproduzione umana e sulla vita acquatica. Classificata come probabilmente dannosa per il nascituro e con effetti negativi duraturi sugli organismi acquatici, questa sostanza rappresenta un ulteriore campanello d’allarme riguardo le politiche di sicurezza alimentare dell’UE.