Alga tossica in Puglia, come comportarsi: cosa fare (e non fare mai) prima e dopo averla incontrata
La Puglia si trova ad affrontare una sfida ambientale e sanitaria significativa a causa della presenza dell’Ostreopsis Ovata, comunemente nota come “alga tossica”.
Questa microalga ha suscitato preoccupazione in diverse aree della regione, portando l’Arpa regionale a monitorare attentamente le sue concentrazioni, soprattutto nelle vicinanze del Faro e in altre località come Bari, Santo Spirito, Giovinazzo e Molfetta.
L’Ostreopsis Ovata è un microorganismo di origine tropicale che negli ultimi anni ha trovato un habitat favorevole lungo le coste italiane. La sua introduzione nel Mar Mediterraneo è probabilmente avvenuta attraverso le acque di zavorra delle navi. Quest’alga è capace di produrre una sostanza tossica che può causare danni alla salute umana sotto determinate condizioni.
I sintomi associati all’esposizione includono febbre, faringite, tosse, difficoltà respiratoria, cefalea, raffreddore, lacrimazione agli occhi (congiuntivite), dermatite, nausea e vomito. Tali sintomi tendono a manifestarsi tra le 2 e le 6 ore dall’esposizione e generalmente regrediscono dopo 24/48 ore senza complicazioni.
Alga tossica in Puglia
La presenza dell’alga tossica non è uniforme su tutto il territorio pugliese. Nell’area di San Giorgio vicino a Bari la concentrazione dell’alga è stata segnalata come particolarmente elevata. Altre località come Santo Spirito, Giovinazzo e Molfetta hanno registrato una presenza moderata dell’Ostreopsis Ovata. In contrasto con queste aree più colpite vi sono luoghi come Monopoli dove la presenza dell’alga è stata classificata come “scarsa” e il sito della ditta IOM-ex Sansolive dove la presenza è considerata “discreta”.
L’allarme lanciato dall’Arpa riguarda principalmente i soggetti vulnerabili che potrebbero essere maggiormente esposti ai rischi sanitari legati all’inalazione degli aerosol marini contenenti particelle dell’alga tossica. Questi aerosol possono formarsi soprattutto in condizioni di forte vento o mareggiate che seguono periodi di calma piatta del mare. È fondamentale per chi entra in contatto con l’acqua durante fioriture algali notare eventuali cambiamenti nella colorazione dell’acqua (rosa, rossa verde o brunastra) ed evitare esposizioni prolungate.
Le autorità sanitarie regionali stanno conducendo un monitoraggio costante sulla diffusione dell’Ostreopsis Ovata lungo le coste pugliesi. Sebbene gli ultimi report indichino un calo statistico nelle concentrazioni rispetto ai mesi precedenti – passando da una presenza molto abbondante ad abbondante – il livello di attenzione rimane alto per prevenire eventuali rischi per la salute pubblica.