Ci aspetta un’estate decisamente anomala, e non solo per l’andamento imprevedibile del clima: è allarme per una “nuova” zanzara.
Come se non bastasse la già lunga lista di emergenze che incombe sul nostro quotidiano, la calda (almeno metaforicamente) estate 2024 si apre all’insegna di un nuovo allarme sul fronte sanitario. E stavolta a togliere il sonno a medici e scienziati non è l’ennesima mutazione di un virus letale, bensì un insetto che può trasformare le giornate – ma soprattutto le nottate – estive in un vero e proprio incubo.
Molti di noi, pur senza esserne consapevoli, hanno già fatto i conti con la zanzara giapponese, ‘Aedes japonicus’ per gli addetti ai lavori. Si tratta infatti di una specie che si è già insediata in Italia e il cui morso può scatenare reazioni particolarmente spiacevoli. Ecco l’identikit di questo (relativamente) piccolo ma assai insidioso nemico.
L’identikit della zanzara giapponese
La zanzara giapponese è più grande della “cugina” tigre (anch’essa tristemente nota alle cronache sanitarie), ragion per cui la sua puntura può causare grosse lesione – o “pomfi” per usare il gergo esatto. Trattandosi di una specie a cui non siamo abituati, le reazioni del soggetto attaccato sono tendenzialmente più “aggressive”, come spiega Fabrizio Montarsi, biologo del Laboratorio Entomologia sanitaria e patogeni trasmessi da vettore dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie.
In realtà, la presenza della zanzara in questione è attestata almeno dal 2015 in Friuli Venezia Giulia, dove è entrata passando dall’Austria e dalla Slovenia, e da allora popola stabilmente buona parte del Nord Italia. Per il momento non è scesa al di sotto dell’area montana e pedemontana, perché non è riuscita a prevalere nella competizione con la “Tigre”, ma trattandosi di una specie particolarmente invasiva potrebbe essere questione di tempo.
I “segni particolari” della zanzara giapponese sono l’intensa attività diurna, la tendenza a pungere soprattutto sulle gambe e la capacità di deporre uova resistenti al freddo (non a caso è presente in Paesi europei dal clima ben più rigido del nostro, come la Germania, l’Austria, la Svizzera, la Slovenia e l’Ungheria).
Se a ciò aggiungiamo gli effetti del cambiamento climatico e della globalizzazione dei viaggi e dei commerci, ecco che gli ingredienti per una nuova “invasione” da un capo all’altro dello Stivale (e non solo) ci sono tutti. Nel frattempo gli scienziati sono al lavoro per capire se la zanzara giapponese sia in grado di trasmettere la Dengue o Chikungunya, come la famigerata Tigre.