I bambini cresceranno di meno rispetto al passato: colpa del cambiamento climatico
Gli interferenti endocrini rappresentano una delle sfide più complesse per la salute pubblica nel XXI secolo. I bambini a rischio.
Queste sostanze chimiche, diffuse in un’ampia varietà di prodotti di uso quotidiano – dalla plastica ai cosmetici, dai pesticidi ai materiali di costruzione – hanno la capacità insidiosa di mimare o ostacolare l’azione degli ormoni naturali del nostro corpo, alterando il delicato equilibrio del sistema endocrino.
La loro presenza ubiquitaria e la diversità delle fonti rendono particolarmente arduo evitarne completamente l’esposizione.
Mentre gli adulti possono mostrare una certa resilienza agli effetti nocivi degli interferenti endocrini, almeno a livelli di esposizione moderati, i bambini si trovano in una posizione molto più vulnerabile. Il loro organismo è in pieno sviluppo e il sistema endocrino gioca un ruolo cruciale nella regolazione della crescita fisica e neuropsicologica.
Pertanto, l’esposizione a queste sostanze durante i primissimi anni di vita può non solo influenzare negativamente lo sviluppo immediato ma anche predisporre a malattie metaboliche e cardiovascolari nell’età adulta.
Bambini cresceranno di meno
Durante il recente “Symposium sulla Medicina dei Sistemi” tenutosi all’Università degli Studi di Milano, Sergio Bernasconi ha messo in evidenza come gli interferenti endocrini possano compromettere il sistema GH-IGF-1 nei bambini – essenziale per la crescita staturale durante l’infanzia.
I dati sperimentali indicano che questi composti possono avere un impatto significativo sullo sviluppo fisico dei neonati, soprattutto nei casi più delicati come quelli nati pretermine o con basso peso alla nascita.
Bernasconi ha sottolineato che i rischi associati agli interferenti endocrini non derivano soltanto dall’esposizione diretta dei neonati ma anche dalle condizioni prenatali. Durante la gravidanza, molte sostanze chimiche sono in grado di attraversare la placenta e influenzare lo sviluppo fetale fin dai suoi stadi più precoci.
Ciò significa che le scelte compiute dalla madre durante questo periodo critico possono avere ripercussioni durature sulla salute del bambino.
Nonostante sia difficile eliminare completamente l’esposizione agli interferenti endocrini data la loro onnipresenza nei prodotti industrializzati, adottare misure preventive può fare una grande differenza nella tutela della salute dei più piccoli.
Optare per materiali naturali e ridurre il consumo di prodotti potenzialmente contaminati durante la gravidanza e nei primissimi mesi di vita rappresenta un passo importante verso la minimizzazione dei rischi associati a queste sostanze nocive.
Mentre le ricerche continuano a indagare gli effetti complessivi degli interferenti endocrini sulla salute umana, diventa sempre più evidente l’importanza dell’adozione precoce di comportamenti responsabili per proteggere le generazioni future da potenziali danni irreversibili.