Cioccolata più sana (senza zucchero) e anche sostenibile: il piano rivoluzionario che cambierà il mondo degli alimenti

C’è un cioccolato senza zucchero e sostenibile: è la rivoluzione svizzera che punta alla qualità totale senza rinunciare al gusto.

Cultura e innovazione si incontrano. Non potevano essere che gli scienziati svizzeri a dare vita a una delle più recenti innovazioni nel campo alimentare: un cioccolato più sano ed ecologico. La Svizzera, patria indiscussa del cioccolato di qualità, si fa promotrice di un cambiamento radicale nella produzione della dolcezza più amata al mondo. L’idea alla base di questa rivoluzione è semplice quanto geniale: sostituire lo zucchero con gli scarti della pianta di cacao, in particolare la polpa e il succo della cabossa, il baccello da cui si estraggono i semi.

Un nuovo approccio alla produzione del cioccolato. La ricerca pubblicata su Nature Food apre nuovi orizzonti per l’industria del cioccolato. «Il frutto del cacao è sostanzialmente una zucca – e ne stiamo usando solo i semi», spiega Kim Mishra, coordinatore dello studio. Questo nuovo metodo non solo promette un prodotto finale più ricco dal punto di vista nutrizionale ma anche una produzione decisamente più sostenibile. Utilizzare meno acqua e meno terreno per la coltivazione del cacao significa fare un passo importante verso la riduzione dell’impatto ambientale dell’industria alimentare.

Sostenibilità e impatto ambientale. I test in laboratorio hanno mostrato come il nuovo metodo possa ridurre l’utilizzo di risorse naturali fino al 6%, sebbene le emissioni aumentino del 12% a causa dell’essiccazione richiesta dal processo. Tuttavia, questo incremento delle emissioni potrebbe essere mitigato adottando metodi di essiccazione alternativi come l’esposizione solare diretta o l’utilizzo di pannelli solari. È fondamentale considerare questi aspetti dato che il cioccolato è tra gli alimenti con maggior impatto ambientale in termini di emissioni gas serra.

Benefici economici per i contadini dei Paesi tropicali. Oltre agli aspetti legati alla sostenibilità ambientale, questo innovativo processo produttivo potrebbe avere ripercussioni positive anche sul piano economico per i contadini dei Paesi tropicali dove viene coltivato il cacao. La trasformazione degli scarti in dolcificante direttamente sul posto rappresenterebbe infatti una fonte aggiuntiva di guadagno.

La grande domanda rimane: sarà possibile mantenere lo stesso gusto ricco e avvolgente che caratterizza il cioccolato tradizionale? Secondo gli autori dello studio, la risposta è affermativa. Nonostante le preoccupazioni legate all’introduzione nel processo produttivo di elementi umidi come il gel dolcificante – normalmente evitati nella produzione della cioccolata – le prime degustazioni confermano che la consistenza e il sapore sono “praticamente identici” a quelli del cioccolato fondente classico. La differenza sta nella dolcezza che si sprigiona più lentamente in bocca, arricchita dalle note fruttate e dall’acidità tipica del succo della cabossa.

Questa innovazione rappresenta un ponte tra tradizione culinaria svizzera e responsabilità ecologica globale; un esempio lampante di come scienza ed etica possano collaborare per creare prodotti migliori sia per noi che per il pianeta.