Salute e benessere

Caraffe con filtri, l’errore che commettono tutti: perché non depurano l’acqua

Sfatare un piccolo mito sulle caraffe filtrate, perché in realtà non depurano come si è solito credere. Alcuni esperimenti spiegano perché.

Le caraffe filtranti sono diventate un accessorio comune in molte cucine, promettendo di migliorare la qualità dell’acqua che beviamo. Ma cosa sappiamo realmente sul loro funzionamento e sulla loro efficacia? In questo articolo, esploreremo il meccanismo di azione dei filtri delle caraffe filtranti attraverso una serie di esperimenti interessanti.

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Non sempre le caraffe con filtri depurano la nostra acqua/Biopianeta.it

Caraffe, perchè non funzionano

Il funzionamento dei filtri delle Caraffe. I filtri delle caraffe filtranti sono composti da due principali tipologie di materiali: il carbone attivo e le resine a scambio ionico. Il primo passo per comprendere il loro funzionamento è analizzare cosa contengono questi filtri.

Il Ruolo del Carbone Attivo. Il carbone attivo gioca un ruolo cruciale nel processo di filtrazione. Questo materiale, ottenuto principalmente dalla carbonizzazione dei gusci di cocco, presenta una struttura estremamente porosa. Grazie a questa caratteristica, è in grado di adsorbire molecole indesiderate presenti nell’acqua, come quelle responsabili dell’odore e del sapore del cloro. Questa capacità si deve alla vasta superficie interna del carbone attivo che cattura le molecole nocive o indesiderate attraverso un processo chiamato adsorbimento.

Le Resine a Scambio Ionico. Dall’altra parte abbiamo le resine a scambio ionico. Queste lavorano su un principio differente rispetto al carbone attivo. Le resine sono capaci di sostituire ioni come quelli del calcio con ioni differenti (ad esempio sodio), modificando così la composizione chimica dell’acqua senza rimuovere fisicamente i minerali da essa. Questo processo è particolarmente utile per ridurre la “durezza” dell’acqua causata dalla presenza di calcio e magnesio.

Esperimenti Pratici: Vino e Cola. Per dimostrare l’efficacia e i limiti dei filtri delle caraffe filtranti, sono stati condotti alcuni esperimenti utilizzando non solo acqua ma anche vino e cola.

Filtrazione del Vino. Filtrando il vino attraverso il filtro della caraffa si osserva che non vi è una significativa alterazione nel colore; tuttavia, l’esperimento rivela una diminuzione nell’acidità del vino. Ciò suggerisce che le resine a scambio ionico hanno rimosso parte degli acidi presenti nel vino (probabilmente tramite lo scambio degli ioni H+). È importante notare che questo tipo di filtro non è progettato per essere utilizzato con liquidi diversi dall’acqua; quindi, dopo averlo usato con il vino o altre bevande simili, diventa inutilizzabile per ulteriori filtrazioni.

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Ecco la verità sulle caraffe con i filtri/Biopianeta.it

Filtrazione della Cola. L’esperimento condotto con la cola mostra risultati ancora più sorprendenti: dopo la filtrazione, la bevanda appare priva della sua effervescenza caratteristica e gran parte del suo sapore originale viene perso. Ciò dimostra l’efficacia dei carboni attivi nel trattenere l’anidride carbonica (responsabile della frizzantezza) e gli aromatizzanti specifici della cola. Anche gli zuccheri sembrano essere stati parzialmente assorbiti dal filtro.

Acqua rubinetto vs acqua filtrata. Un ulteriore test ha messo a confronto sapore dell’acqua direttamente dal rubinetto rispetto all’acqua passata attraverso il filtro della caraffa mostrando quanto sia difficile distinguere tra le due basandosi solo sul gusto.

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