Anche il filo interdentale può contenere PFAS pericolosi: cosa controllare sull’etichetta prima di acquistarlo
Il filo interdentale è un prodotto molto utilizzato per l’igiene orale, ma gli alti livelli di PFAS preoccupano: controlla l’etichetta.
Molte persone utilizzano praticamente tutti i giorni il filo interdentale, altrettante non leggono però l’etichetta e le sostanze contenute all’interno del prodotto che immediatamente si passano tra i denti. E pensare che il filo è utilizzato praticamente tutti i giorni, un compagno e un alleato quasi insostituibile per tutta una serie di motivi legati alla pulizia della bocca.
L’igiene orale è una pratica quotidiana che ha bisogno di prodotti salutari e senza alcuna sostanza tossica. Può capire, così come in questi casi, che il filo contenga dei prodotti potenzialmente portatori di problemi di salute. Questo è quanto emerso da una ricerca svolta in California che ha di fatto messo la luce dei riflettori su questo alleato quotidiano nella lotta al tartaro.
Alcuni studi svolti negli Stati Uniti hanno ribadito come sia necessario controllare le sostanze presenti nel filo interdentale. Secondo questa ricerca, infatti, alcuni prodotti potrebbero contenere PFAS, sostanze perfluoroalchiliche tossiche per l’organismo.
Cosa non deve contenere il filo interdentale
Secondo quanto ribadito dai ricercatori, si tratta di sostanze tossiche che potrebbero provocare tumori, problemi al sistema immunitario, infertilità e anche dirette conseguenze allo sviluppo. La ricerca ha preso come campione 178 donne di mezza età. Ma come si è svolta?
I risultati dello studio sul filo interdentale lanciano un allarme, a cosa bisogna prestare attenzione – foto Biopianeta.it
Ebbene , ad ognuna di loro è stato prelevato del sangue, poi la compilazione di alcuni questionari. Nel corso dell’indagine medica sono stati controllati i livelli dei vari tipi di PFAS, cosa evidente grazie ai prelievi di sangue. E proprio dai questionari è emerso come alcuni abbiano utilizzato e utilizzino il filo interdentale di un noto marchio.
La scoperta degli alti livelli di PFAS è avvenuta grazie alla spettroscopia di emissione di raggi gamma, indotta da particelle PIGE. Gli esperti hanno precisato che non tutti i fili interdentali sono rivestiti da PFAS, da qui il consiglio di controllare e di acquistare quelli che non ne contengono.
Le sostanze PFAS non sono nuove e spesso sono utilizzate per rendere i materiali resistenti all’acqua e anche ai grassi. Fra questi ci sono diversi esempi come contenitori degli alimenti, tappeti e anche la carta. C’è da dire che, generalmente, il filo interdentale ricoperto da cera non contiene sostanze pericolose, ma in questi casi è bene leggere le informazioni presenti sul retro del prodotto.