Ci sono 3 comuni alimenti che tutti credono siano sani, ma in realtà non lo sono affatto: ecco di quali si tratta secondo gli esperti.
Spesso si pensa di fare una scelta salutare nel mangiare certi cibi, che passano per essere sani e nutrienti, leggeri e benefici, ma non è effettivamente così. Quando andiamo al supermercato ce ne ritroviamo ben 3 che comunemente sono considerati tali. Non rappresentano affatto, però, una un’opzione adatta per il benessere.
Negli ultimi anni questi 3 alimenti sono diventati molto popolari e si è diffusa la credenza che siano indicati per una dieta equilibrata e light, che diano il giusto apporto proteico e che addirittura siano da preferire ad altri cibi simili.
Questi alimenti sono frutto di astute operazioni di marketing, che hanno fatto credere che sono tanto salutari, ma i nutrizionisti, esperti nel settore dell’alimentazione, affermano tutt’altro. Non solo non sono così salutari come si crede, ma anzi, bisognerebbe starne alla larga, principalmente per il benessere dell’organismo e per non ingrassare.
I 3 alimenti non salutari ma considerati tali
Nella mentalità comune barrette energetiche, burger vegetali e latte d’avena sono alimenti super sani e benefici da preferire ad altri. Per molti rappresentano una costante nella dieta: le prime sono uno snack che spesso viene mangiato anche a colazione oltre agli spuntini della giornata.
I burger vegetali sono considerati un secondo piatto leggero e nutriente che non appesantisce e fa bene e il latte d’avena è spesso sostituito al latte animale o ad altre bevande vegetali come l’alternativa migliore e più benefica. Niente di tutto questo è vero.
Partendo dalle barrette energetiche c’è da dire che sono un prodotto molto processato. Contengono spesso un elevato quantitativo di zuccheri e non sono di certo prive di grassi saturi. Inoltre la dicitura proteica è spesso solo una strategia di marketing, ma di sostanze proteiche ce ne sono ben poche.
Per quanto riguarda i burger vegetali, nel cercare di imitare le carni animali vengono aggiunte sostanze che svolgono un azione infiammatoria e il loro consumo continuato nel tempo alla lunga va ad alterare la flora batterica intestinale. Influiscono negativamente anche sull’equilibrio glicemico e hanno una ricaduta negativa sulla fertilità.
Sono privi o carenti peraltro di molecole importantissime come la creatina e la carnitina, la vitamina B12 e il ferro. Infine, il latte d’avena è un prodotto costituito prevalentemente da amido arricchito da oli vegetali e addensanti. Il risultato è quello di impoverire la colazione, se bevuto in quell’occasione, e inoltre riduce il senso di sazietà esponendo ad attacchi di fame improvvisa nelle ore successive.