Ambiente

Vesuvio, ecco le zone più a rischio in caso di eruzione: resa pubblica la nuova mappa con tutti i comuni interessanti, area vastissima

Gli esperti hanno recentemente pubblicato le nuove mappe relative alle zone più a rischio eruzione. Ecco quali sono i Comuni più vulnerabili.

Il Vesuvio è senza dubbio uno dei vulcani più pericolosi e più monitorati al mondo, soprattutto perché nelle sue vicinanze c’è un’alta densità di popolazione. L’area vesuviana è infatti abitata da circa 700.000 persone, le quali vivono purtroppo in una zona altamente rischiosa. Questo potentissimo vulcano esplosivo, che non erutta dal 1944, è famosissimo in tutto il mondo non solo per la sua pericolosità, ma anche per aver sotterrato l’antica città romana di Pompei. Nell’anno 79 d.C il Vesuvio distrusse infatti le città di Ercolano, di Pompei, di Oplontis e di Stabia.

Gli esperti vulcanologi e geologi hanno recentemente pubblicato la nuova mappa sulle zone più a rischio, in particolar modo sui Comuni che rischiano maggiormente.

La mappa che mostra i Comuni più a rischio in caso di eruzione

Le pendici del Vesuvio e l’area circostante del vulcano sono purtroppo altamente urbanizzate, la cosiddetta “zona rossa” si estende infatti per circa 200 chilometri quadrati. Quest’ultima, che è indubbiamente la zona più rischiosa in assoluto, è costituita da ben 25 Comuni e da 3 quartieri del Comune di Napoli. Si tratta quindi di un’area altamente popolata, che vive costantemente a pochi metri da una vera e propria bomba naturale. Gli esperti hanno pertanto messo in atto un gigantesco piano di evacuazione, che verrebbe attivato in caso di imminente eruzione.

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Queste zone sono quelle più a rischio – Foto Canva – biopianeta.it

Quali sono allora le nuove mappe pubblicate dai vulcanologi e dai geologi? Innanzitutto, i ricercatori hanno studiato a fondo la storia del territorio campano e del Vesuvio, in particolar modo le ultime eruzioni esplosive avvenute nel 79, nel 472 e nel 1631 d.C. Queste ultime sono fondamentali per capire le potenzialità del vulcano e per identificare le attuali aree a rischio. Bisogna inoltre ricordare che il potentissimo Vesuvio potrebbe sprigionare una grande quantità di cenere vulcanica e di lapilli, dei flussi piroclastici ad altissime temperature e una colonna di cenere e gas vulcanici.

E non solo, dalle pendici scenderebbero anche delle colate laviche che invaderebbero l’area circostante. Ad ogni modo, la zona più a rischio è sicuramente la Piana Campana, cioè quell’area pianeggiante che si estende dal Mar Tirreno all’Appennino Campano. Sono fortemente a rischio anche le zone che vanno dal Garigliano alla Penisola Sorrentina, compreso ovviamente i Campi Flegrei e l’area vesuviana. Gli scavi archeologici condotti su queste particolari aree campane hanno dimostrato la pericolosità del territorio e, soprattutto, la possibilità che possano essere coperte dalle colate laviche.

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