Vespa asiatica, parlano gli esperti: come muoversi subito e neutralizzare i nidi, solo così si evita un’invasione
Affrontare l’invasione della Vespa asiatica richiede un impegno coordinato tra apicoltori, esperti e istituzioni.
L’invasione della Vespa asiatica, conosciuta anche come Vespa velutina o calabrone dalle zampe gialle, rappresenta una minaccia sempre più grave per gli apiari e la biodiversità delle nostre zone. Questo insetto invasore, originario dell’Asia, è diventato un problema serio in molte regioni europee.
La sua presenza ha un duplice effetto negativo: oltre ad essere pericolosa per l’essere umano, infatti, mette a rischio le api mellifere, fondamentali per l’impollinazione delle colture agrarie, così come numerose altre specie di apoidei selvatici.
La neutralizzazione dei nidi di Vespa asiatica richiede competenze specifiche e attrezzature adeguate. Gli apicoltori e gli operatori specializzati devono essere ben preparati per garantire interventi sicuri e mirati, utilizzando le giuste tecniche e le misure preventive per limitare la diffusione di questo pericoloso insetto.
Vespa asiatica, come muoversi contro questa grave minaccia
I neutralizzatori di nidi di Vespa asiatica sono principalmente apicoltori direttamente interessati alla protezione dei loro apiari. Questi operatori devono ricevere una formazione specifica per conoscere le procedure di sicurezza e l’uso degli insetticidi appropriati. Inoltre, devono essere abili nell’utilizzare attrezzature speciali, come aste di carbonio che possono raggiungere lunghezze superiori a 20 metri, per trattare i nidi situati in alto sugli alberi.
Uno dei problemi principali legati alla neutralizzazione dei nidi è l’uso di insetticidi che, purtroppo, lasciano residui nell’ambiente. Quando un nido viene trattato, spesso a grandi altezze, gli insetticidi utilizzati rimangono nel sito. Sebbene si apponga un cartello per segnalare che il nido è stato neutralizzato, all’interno possono restare polveri e permetrina, un insetticida comune. Questo rappresenta un problema ambientale, ma è attualmente una delle soluzioni più efficaci disponibili.
Come ampiamente risaputo, le api sono vitali per l’impollinazione delle colture agrarie e la biodiversità vegetale. In Italia esistono oltre mille specie, molte delle quali dipendono quasi esclusivamente dall’impollinazione degli apoidei. Dal 2019, infatti, varie direttive ministeriali hanno avviato il monitoraggio delle popolazioni di apoidei selvatici nei parchi nazionali, una misura cruciale per la conservazione di queste specie.
Per quanto riguarda l’Italia, l’invasione della Vespa asiatica è particolarmente preoccupante in Toscana, dove è stata istituita una rete di apiari sentinella grazie agli apicoltori locali. Questo sistema di monitoraggio permette di rilevare tempestivamente la presenza del calabrone invasore e intervenire rapidamente. Tale strategia è fondamentale per contenere la diffusione della Vespa asiatica e proteggere le popolazioni di api locali.
Secondo gli esperti, la situazione è preoccupante e la completa eradicazione della Vespa asiatica è improbabile. L’obiettivo principale è ridurre la pressione sugli apiari, un risultato che sarebbe considerato già significativo considerando l’impatto devastante che questo insetto può avere sulle api e, di conseguenza, sull’intero ecosistema.
Gli incontri con la Vespa asiatica comportano rischi simili a quelli con le vespe autoctone. L’evento più pericoloso è un attacco da parte di un’intera colonia, ma questo vale per qualsiasi tipo di vespa. È quindi importante adottare misure di sicurezza quando si è in presenza di questi insetti.