Pannelli solari sì, ma non farti fregare da questo dettaglio: nessuno lo dice e dopo sono guai
Il fotovoltaico è ottimo per azzerare le emissioni di CO2 e per risparmiare sulla bolletta, ma non bisogna sottovalutare le controindicazioni.
Il cambiamento climatico obbliga tutti i Paesi più industrializzati a diminuire le emissioni di anidride carbonica nell’ambiente, affinché i pericolosi gas serra possano ridursi. L’obiettivo principale dei leader mondiali è quindi quello di velocizzare l’attuale transizione ecologica.
Questa consiste sostanzialmente nel sostituire tutti i dispositivi inquinanti con delle alternative più sostenibili e a basso impatto ambientale. L’Unione Europea vorrebbe ad esempio fermare la produzione di auto a motore endotermico nel 2035, per incentivare l’espansione dei veicoli elettrici.
E non solo: molti governi europei stanno cercando di espandere il fotovoltaico, attraverso una serie di bonus e di incentivi. Tuttavia, questo settore a zero emissioni è purtroppo caratterizzato anche da alcuni fattori negativi.
Il lato oscuro del fotovoltaico: attenzione ai pannelli
L’Italia è indubbiamente uno dei Paesi europei più all’avanguardia nel settore delle energie rinnovabili, in particolar modo in quello del fotovoltaico. Quest’ultimo produce infatti oltre 20.000 megawatt di potenza su tutta la penisola italiana, grazie ai numerosi pannelli solari che pullulano nelle varie regioni.
Per la precisione, l’8,74% dell’intera produzione nazionale di energia elettrica arriva proprio dal solare. Questo dato colloca quindi l’Italia al sesto posto al mondo, per consumo di elettricità proveniente dal fotovoltaico. Si tratta perciò di una tecnologia pulita, conveniente e a basso impatto ambientale. Tuttavia, non bisogna sottovalutare alcuni aspetti negativi, che sono purtroppo presenti nel suddetto sistema.
L’energia solare è utilissima e conveniente solo se utilizzata al massimo delle sue potenzialità, in caso contrario il consumatore potrebbe addirittura rimetterci. Uno dei problemi principali riguarda ovviamente i costi: i pannelli solari costano mediamente tra i 2.500-3.000 euro per kW.
C’è però la possibilità di sfruttare una serie di aiuti economici messi a disposizione dal governo, come ad esempio la detrazione fiscale al 50%. Quest’ultima può addirittura rimborsare la metà dell’investimento, che l’utente ha eseguito per installare il fotovoltaico. Un altro fattore positivo è rappresentato dal risparmio in bolletta: questa particolare energia rinnovabile consente infatti di risparmiare fino al 90%.
Per quanto riguarda la manutenzione, questa può essere eseguita solamente due volte all’anno, e consiste nella pulizia dei pannelli solari. Bisogna inoltre ricordare che l’impianto fotovoltaico ha una grande longevità, la sua durata media è di circa 25 anni. E non solo: dopo il suo 25° anno la potenza in uscita si potrebbe ridurre solamente del 20%.
Quali sono allora gli aspetti negativi più importanti? Prima di tutto, occorrono migliaia di euro per installare un impianto fotovoltaico. In secondo luogo, la produzione di energia elettrica, e il conseguente risparmio in bolletta, dipendono dal meteo e dalla posizione della propria casa. Per questo motivo, prima di acquistare dei pannelli solari bisogna valutare attentamente i pro e i contro e tutte le risorse a disposizione.