Italia pronta a misure estreme per ridurre le emissioni: la soluzione è molto controversa
Secondo gli esperti, il governo italiano starebbe studiando delle particolari misure per ridurre l’inquinamento. Ecco tutti i dettagli.
Il cambiamento climatico sta senza dubbio influenzando le scelte di milioni di persone in tutto il mondo e di tutti i paesi più industrializzati. L’obiettivo principale dei governi è ovviamente quello di ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera terrestre, poiché generano i pericolosi gas serra.
Questi ultimi, a loro volta, provocano una serie di eventi naturali potenzialmente catastrofici, come ad esempio lo scioglimento dei ghiacciai. Tutto ciò genera inoltre uragani più potenti e devastanti, a causa del riscaldamento degli oceani.
I governi potrebbero quindi mitigare questi terribili eventi concatenati attraverso delle misure ad hoc, che possano ridurre le emissioni di CO2. L’Italia avrebbe ad esempio una soluzione efficace, ma irrealizzabile in tempi brevi.
La controversa soluzione italiana per fermare le emissioni
Le emissioni, come insegnano tutti gli scienziati, possono essere ridotte eliminando le centrali che producono energia elettrica tramite i combustibili fossili. Questi ultimi sono sostanzialmente costituiti dal petrolio, dal gas naturale, dal carbone e dalle sabbie bituminose.
Si tratta quindi di sostanza altamente inquinanti, che contribuiscono ad intensificare i gas serra e il conseguente cambiamento climatico. Per questo motivo, gli esperti affermano che i paesi più industrializzati dovrebbe puntare maggiormente sulle energie rinnovabili. In modo particolare, si dovrebbero installare più pannelli solari, più pale eoliche, più centrali idroelettriche e geotermiche.
Tuttavia, per soddisfare la domanda di energia elettrica, che nell’attuale decennio è notevolmente cresciuta, le sole fonti rinnovabili non sono purtroppo sufficienti. Occorrerebbe perciò inserire una centrale a zero emissioni capace di produrre enormi quantità di elettricità, affinché si possa soddisfare la domanda. L’Italia vorrebbe ad esempio puntare sulla famosa energia nucleare, poiché è l’unica in grado di produrre una quantità enorme di elettricità senza inquinare l’ambiente.
Tuttavia, ci sono innumerevoli problemi da affrontare, come ad esempio il collocamento delle scorie radioattive e i costi di realizzazione. E non solo: bisognerebbe anche convincere il popolo italiano, visto che tutti ricordano ancora i precedenti disastri nucleari. Bisogna inoltre ricordare che per costruire una centrale a fissione nucleare occorrono circa 20 anni e investimenti economici.
Ad ogni modo, il nucleare è attualmente l’unica strada che permetterebbe all’Europa di centrare l’obiettivo delle zero emissioni entro il 2050. Il ministro italiano dell’Energia, Gilberto Pichetto Fratin, ha infatti dichiarato che il ruolo dell’energia nucleare è estremamente importante per raggiungere gli obiettivi prefissati.
L’Italia, in realtà, ha già tentato di riportare le centrali nucleari sul territorio italiano attraverso il famoso referendum del 2011, che ha però bocciato il nascente programma nucleare nazionale. Tuttavia, il ministro Gilberto Pichetto Fratin è pronto a riproporre un nuovo piano nazionale al prossimo G7 di Torino. Le attuali centrali a carbone, che sono presenti in Italia, dovrebbe inoltre essere chiuse entro il 2025. Quella situata in Sardegna verrebbe invece chiusa nel 2028.