Epatite A dalla frutta, è allarme in tutta Italia: quali i prodotti più a rischio
È allarme in Italia: c’è il rischio di contrarre l’epatite A dalla frutta. Ecco qual è quella a rischio e cosa fare per prevenirla.
Conosci l‘epatite A? Si tratta di una malattia virale infettiva che colpisce il fegato. È causata dal virus HAV ed è diffusa principalmente attraverso il consumo di acqua o cibo contaminato. Tra i sintomi troviamo febbre, affaticamento, perdita di appetito, nausea e vomito, dolore addominale, specialmente nella regione dell’addome superiore destro, urina scura e colorazione gialla della pelle e degli occhi (ittero).
La migliore difesa contro l’epatite A è la prevenzione. Infatti esiste il vaccino e anche l’igiene è molto importante. Altrettanto cruciale è il consumo di nutrienti non contaminati. In particolar modo bisogna prestare attenzione ad un tipo di frutta che può portare il virus nel corpo.
Ci sono infatti diverse aziende che sono state richiamate a causa della presenza del virus che provoca l’epatite A nei loro prodotti. Vediamo di quali si tratta e perché c’è un serio allarme in Italia.
Epatite A, i prodotti ortofrutticoli che ti mettono a rischio
Nel 2017, il sistema di allerta rapido europeo (Rasff) richiamava una partita di lamponi surgelati provenienti dalla Polonia, evidenziando il diffondersi del problema su scala internazionale. Tuttavia, il culmine di questa preoccupante tendenza risale a undici anni fa, nel 2013, quando un ceppo del virus dell’epatite A proveniente dalla Polonia causò un’epidemia che mandò 1.300 italiani all’ospedale.
E ora tornano sotto i riflettori i frutti di bosco. Una delle aziende coinvolte è Versilfood, con sede a Camaiore (Lu), che ha richiamato diversi lotti di misto di bosco e frutti di bosco surgelati a causa della possibile presenza di Norovirus GI, GII e epatite A.
Le cause alla base di questa ricorrente problematica sono molteplici. Spesso, la contaminazione dei frutti di bosco è il risultato della pessima qualità dell’acqua utilizzata per irrigare e lavorare i campi. Le pratiche agricole non sempre rispettano gli standard igienici necessari per garantire la sicurezza alimentare.
Il Ministero della Salute raccomanda di cucinare i frutti di bosco per almeno 2 minuti, in modo da eliminare qualsiasi possibile agente patogeno presente. Inoltre, è importante verificare le fonti di approvvigionamento dei frutti di bosco, privilegiando fornitori che adottano pratiche agricole sicure e che rispettino rigorosi standard di igiene e qualità.
Insomma è bene stare molto attenti a quello che si acquista ed essere informati così da non acquistare prodotti che possono essere dannosi per la nostra salute.