Contro vegani e vegetariani se ne dicono di tutti i colori, ma se invece avessero ragione loro? La novità sulla dieta senza carne.
Verdure, certo, frutta, ma anche semi, prodotti alternativi come tofu e seitan: sono solo alcuni degli ingredienti che fanno parte della dieta di un vegetariano (o di un vegano), che ha deciso di smettere di assumere carne e pesce, ed anche (nel caso dei vegani) tutti i derivati animali (quindi anche latte, uova etc).
Il trend da anni è quello di definire “strane” le persone che scelgono questo tipo di dieta, e non stupisce visto che fino a poco tempo fa i vegetariani erano veramente una piccola minoranza, contro la stragrande maggioranza di popolazione che ama mangiare la carne e ne consuma quantità industriali, soprattutto nel caso della carne rossa.
Oggi invece la porzione di popolazione che ha scelto di smettere di consumare carne è molto più ampia, e a quanto pare la scelta di ridurre drasticamente e definitivamente i derivati animali avrebbe in sé una serie di conseguenze positive sull’organismo che non toccherebbero ai mangiatori di bistecconi e derivati.
I benefici della dieta vegana e vegetariana sono infiniti
Insomma, sembra che abbiano ragione loro, vegani e vegetariani, a scegliere la loro dieta priva di carne. Uno studio italiano recente ha infatti rivelato un risultato sorprendente nella vita di chi ha deciso di smettere di mangiare carne: un ridottissimo rischio di cancro, malattie cardiovascolari e morte prematura. Non che fosse qualcosa che già non si sapeva, di questi benefici di una dieta priva di grassi animali se ne parla da tempo, ma ora è messo nero su bianco.
Una dieta cosiddetta “plant based”, che nel caso dei vegetariani include anche dei derivati animali come uova, latte e formaggi, avrebbe una serie di benefici importantissimi per la salute a lungo termine. Certo mancherebbe di alcuni nutrienti, come la vitamina B12, che andrebbe di conseguenza assunta in maniera alternativa attraverso degli integratori, ma al di là di questo la mancanza di carne e pesce, inclusi i frutti di mare, non può che portare dei benefici.
Secondo lo studio, condotto da un gruppo di scienziati dell’Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna, insieme alle Università di Stanford e Cambridge, il campione di soggetti sottoposti allo studio nel periodo che va dal 2000 al 2023 ha rivelato analisi metaboliche con un profilo molto buono dal punto di vista del rischio di malattie cardiometaboliche, come indice glicemico, pressione arteriosa, colesterolo, indice di massa corporeo e infiammazione.