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Case green, quali sono gli interventi da fare per rivoluzionare i consumi di casa: mai più bollette pazze

Tutti sognano di abitare in una casa green a basso consumo, ma pochi sanno come intervenire. Ecco alcuni pratici consigli da seguire.

Uno dei più grandi sogni dell’Unione Europea è quello di avviare una imponente transizione energetica in tutti i 27 Paesi europei. In modo particolare, i leader del Vecchio Continente vorrebbero convertire le attuali abitazioni in case green a basso consumo. Per questo motivo, il Parlamento europeo ha approvato la prima direttiva sulla transizione energetica, che prevede lo stop alle caldaie a gas dal 2040.

Si tratta quindi di un piano energetico che consentirà a tutti gli europei di acquistare una caldaia a basso impatto ambientale. Tuttavia, per trasformare la propria abitazione in una casa green non è sufficiente cambiare solamente la caldaia, ma occorre intervenire in modo più ampio.

Gli interventi che riducono i consumi energetici

Una delle occasioni da sfruttare, per ammodernare gli immobili, è rappresentata dalla direttiva sull’Efficienza energetica degli edifici (Epbd). Quest’ultima prevede infatti una serie di interventi mirati, che consentiranno di riqualificare il parco immobiliare italiano.

Installazione pompa di calore – biopianeta.it

Bisogna inoltre ricordare che questa rivoluzionaria direttiva non è ancora approvata definitivamente, poiché i Paesi europei devono prima presentare un piano nazionale che illustri come raggiungere gli obiettivi. Ad ogni modo, l’Europa chiede ai paesi membri di ridurre del 16% il consumo energetico medio degli edifici residenziali entro il 2030.

E non solo: i consumi dovranno poi ridursi del 20-22% entro il 2035. Come pensano di raggiungere questi ambiziosi obiettivi? L’idea è quella di ottenere la riduzione delle emissioni ristrutturando gli edifici già esistenti e costruendo delle nuove case a zero emissioni. Per la precisione, i progetti includeranno il cappotto termico, l’installazione di porte e finestre più efficienti, la sostituzione delle vecchie caldaie e tanti altri interventi.

Queste dovranno ad esempio essere a condensazione o a pompa di calore. Secondo il Centro studi di Unimpres, il costo complessivo di questi interventi dovrebbe raggiungere circa 270 miliardi di euro. Ciò significa che su ogni immobile italiano bisognerebbe investire una cifra che oscilla tra i 20.000 e i 55.000 euro. Ciò che sorprende maggiormente è il numero degli edifici da ristruttura per raggiungere gli obiettivi europei.

Stando ad una stima fatta da Fillea-Cgil, il governo dovrebbe quindi intervenire su 12 milioni di edifici italiani. Il piano prevede inoltre che il 15% delle case appartenenti alla classe F e G venga ristrutturata entro il 2030. Quelle appartenenti alla classe energetica più bassa, cioè il 26%, verrebbero invece ristrutturate entro il 2033. In altre parole, nel giro di pochi anni l’Italia dovrebbe ristrutturare almeno 5 milioni di edifici.