Smog, un nuovo studio scientifico mette in allarme la popolazione: ecco per cos’altro è nocivo

Una nuova ricerca scientifica sui danni dello smog allarma la popolazione: ecco quali sono gli altri effetti negativi dell’inquinamento.

I danni provocati dallo smog ormai sono noti e arcinoti. Ma purtroppo l’elenco dei problemi causati dall’inquinamento non finisce di aggiornarsi. Una pessima notizia per un Paese come l’Italia, che ha nella Pianura Padana il posto più inquinato d’Europa.

Sono ben documentati ormai gli effetti negativi dello smog – a breve e lungo termine – a livello cardiovascolare (ictus e infarto del miocardio) e respiratorio. Parliamo di patologie respiratorie acute e croniche come polmoniti, broncopneumopatie croniche ostruttive e cancro del polmone. 

Non mancano nemmeno i collegamenti con le malattie metaboliche, in particolare il diabete mellito di tipo 2, mentre più di recente è emersa una connessione tra smog e disturbi depressivi. Ma come detto, la lista rischia di allungarsi ancora. Lo dice un nuovo studio scientifico sui danni da smog.

Smog, un nuovo studio scientifico fa emerge altri effetti negativi

Oltre a inquinare l’aria delle nostre città, lo smog può essere nocivo anche per la salute delle nostre ossa. A lanciare l’allarme è uno studio cinese apparso di recente sugli Annals of the Rheumatic Diseases che ha messo in luce che vivere in aree verdi può, al contrario, ridurre il rischio di osteoporosi aumentando la densità ossea.

Da un nuovo studio emerge che più inquinamento da smog significa anche ossa più malandate – biopianeta.it

Anche se non è stato dimostrato un nesso causa-effetto, presumibilmente sono proprio gli alti livelli di inquinamento atmosferico a danneggiare le nostre ossa facendo aumentare il rischio di osteoporosi, una condizione che le rende fragili e più esposte al pericolo di fratturarsi. Osteoporosi significa dolore cronico, mobilità ridotta e una qualità della vita decisamente peggiore.

Si tratta di una condizione destinata a diffondersi sempre più a causa del progressivo invecchiamento della popolazione. I ricercatori cinesi hanno indagato sulla relazione tra smog e osteoporosi analizzando i dati di oltre 390.000 persone presenti nella Bio Bank del Regno Unito. In media il monitoraggio dei partecipanti è durato 12 anni, durante i quali gli scienziati hanno rilevato 9.000 nuovi casi di questa malattia.

L’ipotesi degli autori dello studio è che alberi e piante presenti nelle zone verdi operino come filtri naturali in grado di rimuovere dall’aria le sostanze inquinanti. In questo modo andrebbero a ridursi infiammazione e stress ossidativo, fattori chiave che fanno aumentare il rischio di sviluppare l’osteoporosi.

Inoltre vivere in aree più verdi offre maggiori possibilità di essere più attivi fisicamente, altro elemento che diminuisce il rischio di osteoporosi. Si tratta però, come detto, di uno studio puramente osservazionale che non può dimostrare alcuna relazione di causa-effetto.