Il mare potrebbe salvare la Terra: nelle acque un tesoro che cambia tutto
Sono molte le vie che potrebbero portare a salvare la Terra, energeticamente parlando. Ormai è chiaro che il futuro risieda nelle fonti rinnovabili.
Trovare il modo di eliminare definitivamente la dipendenza dai combustibili fossili non è qualcosa di molto semplice. Da una parte si vuole salvare il Pianeta da disastri ambientali, dall’altra si continuano le guerre per il potere sul petrolio.
Oltre alla volontà politica, però, c’è anche una concreta difficoltà nel trovare un sistema sostenibile che fornisca tutta l’energia necessaria. Oggi spunta una nuova ipotesi e riguarda gli oceani.
Perché il mare potrebbe salvare la Terra e perché – forse – non si sta facendo abbastanza
Viviamo in una società in cui, è inutile negarlo, qualsiasi cosa è un prodotto, persino la fine del mondo. Risulta difficile coniugare i reali bisogni del pianeta e dei popoli con i guadagni e le speculazioni di pochi.
Già questo rappresenta un ostacolo importantissimo, che ha rallentato pesantemente il tanto agognato cambiamento verso una filosofia più green. Per fortuna qualcuno si dà ancora da fare per trovare una soluzione al problema del secolo, cioè quello energetico.
Ad oggi la tecnologia ci offre poche soluzioni che non sono sufficienti a garantire energia completamente sostenibile. I pannelli fotovoltaici, da soli, non riescono a soddisfare la crescente domanda. E poi non dimentichiamoci che anche questa tecnologia presenta criticità proprio dal punto di vista della sostenibilità. Poi abbiamo l’eolico, che chissà come mai (forse per interessi economici?) non viene fatto progredire abbastanza.
Infine arriva la consapevolezza che anche gli oceani potrebbero fornire tanta energia sostenibile. La Terra è per lo più composta da essi, e qualcuno ha intelligentemente pensato di sfruttare i moti ondosi per produrre energia. Ma come al solito è più facile a dirsi che a farsi. In teoria sarebbe sufficiente posizionare delle turbine ad hoc in tutti i mari del mondo, ma tecnicamente ciò è abbastanza complicato, e costoso.
Per fortuna, il “Piano d’azione per il clima oceanico” dell’amministrazione Biden sta effettuando delle opere sperimentali che, se daranno risultati importanti, potranno essere incrementati in tutto il mondo, o almeno la speranza è questa.
Nel progetto, che si sta realizzando al largo della costa dell’Oregon, 7 miglia di condutture sono state posate sotto il fondo dell’Oceano Pacifico utilizzando tecniche pionieristiche di perforazione orizzontale. Tramite dei cavi spessi si collegherà la terraferma a PacWave , un banco di prova sperimentale offshore costruito per sviluppare e dimostrare una nuova tecnologia che converte la potenza delle onde in elettricità. Gli esperti hanno calcolato che un sistema del genere potrebbe soddisfare fino al 57% del fabbisogno energetico degli Stati Uniti, un traguardo che sembra veramente eccezionale.
Esperimenti di questo tipo sono stati fatti già negli anni ’70 e in seguito, ma non sono mai risultati abbastanza “popolari”, probabilmente come detto perché muovono pochi interessi economici. Ora, coi cambiamenti climatici alle porte, probabilmente c’è maggior volontà politica di trovare una soluzione. La speranza è che i Governi decidano davvero per il bene dei popoli e non per rispondere a esigenze economiche dei pochi che comandano il mondo.