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I più grandi disastri petroliferi della storia: in classifica due eventi degli anni 2000

Dall’Amoco Cadiz Oil Spill all’Ixtoc 1. Ma tra i più grandi disastri petroliferi della storia riguardano gli anni 2000.

Per migliaia di anni il petrolio è stato una mano santa, utilizzato (e bene) in medicina anche se è sfociato ben presto nelle armi da guerra. Esplose nella Rivoluzione Industriale, un prezioso mezzo per arrivare a un fine: combustibile per l’illuminazione. Anche lubrificante. Presentava alcuni vantaggi significativi rispetto ad altre fonti energetiche dell’epoca: era concentrato e poteva essere trasportato facilmente da un luogo all’altro.

Crebbe talmente tanto che i suoi prodotti raffinati (benzina e diesel) iniziarono ad essere utilizzati per alimentare automobili, navi e altri veicoli, e un sistema mondiale di pozzi, navi, terminali di stoccaggio e oleodotti crebbe. Ma ben presto la sua forza venne travolta dal lato oscuro. A causa di attrezzature vecchie e danneggiate, di errori umani e di sfortuna, l’estrazione dal terreno e lo spostamento nelle raffinerie, il petrolio si è rivelato un disastro per l’ambiente. A proposito di disastri…

Coste, pesca, fauna selvatica, tutto inquinato dai più grandi disastri petroliferi della storia. Senza contare i morti

Nel 1978 la Amoco Cadiz, una grande nave porta greggio rifornita di quasi 69 milioni di galloni di petrolio greggio leggero si incagliò al largo della costa della Bretagna, in Francia, provocando una fuoriuscita di greggio che inquinò oltre 321 km di costa transalpina, uccidendo milioni di invertebrati e circa 20.000 uccelli. Un anno dopo, altri due disastri.

La Guerra del Golfo, il disastro dei disastri – (Foto fonte: Ansa) – (Biopianeta.it)

Quello dell’Atlantic Empress rilasciò circa 90 milioni di galloni di petrolio nell’Oceano Atlantico e causò la morte di 27 marinai; L’incidente dell’Ixtoc 1 in Messico fu addirittura peggio: 140 milioni di galloni di petrolio nella baia di Campeche, una parte finì addirittura sulle spiagge dalla penisola occidentale dello Yucatan al Texas meridionale.

Iconico, purtroppo, l’incidente nel Golfo del Messico il 20 aprile 2010, dopo che un’ondata di gas naturale esplose attraverso il tappo di un pozzo di cemento recentemente installato per sigillare un pozzo perforato dalla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon: 11 morti e 17 feriti gravi, la piattaforma petrolifera si capovolse prima di affondare, rilasciando circa 134 milioni di galloni di petrolio e colpendo circa 2.100 km della costa del Golfo degli Stati Uniti. Nelle cause legali che seguirono, la compagnia petrolifera BP dovette pagare 65 miliardi di dollari di risarcimento danni.

La più grande fuoriuscita di petrolio conosciuta al mondo, però, non fu stata un incidente. Il 2 agosto 1990, il leader iracheno Saddam Hussein ordinò l’invasione e l’occupazione del Kuwait, dando inizio alla Guerra del Golfo con gli Stai Uniti: centinaia di pozzi petroliferi kuwaitiani bruciarono per mesi: secondo alcune stima sarebbe stati versati tra i 380 e i 520 milioni di galloni. Un disastro assoluto.