Direttiva case green: il piano dell’Italia per adeguarsi agli obblighi europei
In Europa è passata la Direttiva case green: il nostro Paese dovrà adeguarsi. Proviamo a capire come, alla luce delle dichiarazioni
La nuova direttiva europea sulle case green ha finalmente ottenuto il via libera definitivo, nonostante l’opposizione dell’Italia e dell’Ungheria. L’Ecofin ha trovato la maggioranza qualificata necessaria per approvare le nuove norme, con solo il voto contrario di questi due Paesi.
Una decisione che, evidentemente, si innesta in una serie di provvedimenti che vanno a incidere, almeno nelle intenzioni, sull’ambiente. Tuttavia, per il governo italiano guidato da Meloni, questa decisione rappresenta una sfida difficile da affrontare. Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha definito gli obiettivi della direttiva “impossibili” durante un’intervista al Corriere della Sera. In un modo o nell’altro, il nostro Paese dovrà adeguarsi. Proviamo a capire come.
Case green: ecco qual è il piano dell’Italia per adeguarsi agli obblighi europei
Il ministro ha chiarito che l’Italia si impegnerà a lavorare sul Piano nazionale di ristrutturazione edilizia previsto dalla direttiva europea, ma avrà come riferimento gli obiettivi finali europei del 2050 sulla lotta ai cambiamenti climatici. Tuttavia, per raggiungere tali obiettivi, servono tempo e risorse finanziarie, che l’Italia attualmente non ha a disposizione, come dimostrato anche dal recente Documento di economia e finanza (Def) approvato.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha annunciato una nuova serie di tagli, che potrebbero interessare anche le pensioni anticipate. Pichetto Fratin ha suggerito di considerare l’opzione della leva fiscale, ma monitorando attentamente gli interventi e la spesa pubblica per evitare il ripetersi di situazioni come quella legata al Superbonus, che ha comportato ingenti costi per il bilancio statale.
Secondo le recenti simulazioni, adeguare un appartamento alla direttiva sulle case green potrebbe costare fino a 60.000 euro, mentre per una villetta il conto supera i 100.000 euro. Il ministro propone di coinvolgere le società di servizi energetici (Esco) per gli interventi sugli edifici pubblici e di utilizzare il Conto termico del Gestore dei servizi energetici (Gse).
L’allegato al Def redatto dal ministro per l’Ambiente e la Sicurezza energetica delinea le linee guida per un intervento a sostegno dell’efficienza energetica degli edifici del paese. Tuttavia, Pichetto invita a essere realisti, considerando che il 70% dei fabbricati italiani ha più di 70 anni di vita e che milioni di essi potrebbero essere interessati dalla direttiva. Il governo, dunque, si impegnerà per fare tutto il possibile compatibilmente con le finanze pubbliche.