Carta igienica, un impatto ambientale non indifferente: quanto inquina e quali alternative usare
La carta igienica che usiamo tutti i giorni ha un considerevole peso ambientale. Quanto inquina e su quali alternative possiamo puntare.
Sentiamo sempre parlare di impatto ambientale, di inquinamento, ecc. Ma manca la consapevolezza di quanto possano incidere su questo fenomeno anche oggetti che fanno parte della nostra quotidianità. Vi siete mai chiesti ad esempio quanto inquina la carta igienica?
Sì, anche questo oggetto di uso quotidiano ha un impatto ambientale non trascurabile, sia in termini di produzione che di utilizzo delle risorse naturali, oltre che sul piano dell’inquinamento. Vediamo allora quanto “pesa” la carta igienica sull’ambiente e quali sono le alternative possibili e più sostenibili attualmente esistenti.
Ci stupirà sapere quanta carta igienica venga consumata ogni anno sul nostro pianeta. Scopriamo allora come stanno le cose e cosa utilizzare come soluzione alternativa.
Carta igienica: quanto inquina, che impatto ha sull’ambiente e quali alternative ci sono
Ogni anno nel mondo si consumano 22 miliardi di chilometri di carta igienica. Per avere un’idea meno astratta, immaginate di srotolare per terra un simile quantitativo di carta, un po’ come si vede fare nelle pubblicità: sarebbe sufficiente per fare quasi 500 mila volte il giro della terra.
Soltanto in Italia ognuno di noi consuma in media 6,3 kg di carta igienica all’anno, più o meno l’equivalente di 70 rotoli a testa. Per produrre tutta questa carta igienica nel nostro Paese si abbattono circa 3 milioni di alberi. Più zelanti ancora sono i cittadini americani: in Usa il consumo pro-capite è pari a circa 144 rotoli all’anno, con 31,1 milioni di alberi abbattuti.
Quanto al materiale, la carta igienica più diffusa è realizzata in pura cellulosa ricavata dal legno tenero e dal legno duro. La produzione della carta igienica richiede una serie di complessi processi chimici, meccanici e termici, con tanto di emissione di sostanze inquinanti. E oltretutto con un notevole consumo d’acqua (circa 37 litri per produrre un singolo rotolo) dovuto all’impiego di agenti sbiancanti come candeggina o cloro per ottenere il tipico colore bianco.
L’impatto sull’ambiente della produzione di carta igienica non è indifferente e crea problemi di deforestazione, emissioni di gas serra, inquinamento idrico. Particolarmente inquinante poi è la carta igienica profumata o colorata, per via del contenuto di sostanze chimiche dannose per ambiente e salute.
In commercio ci sono alternative più sostenibili. Come la carta igienica riciclata che riduce il bisogno di abbattere nuovi alberi e richiede meno acqua e energia nel processo produttivo. Un’altra alternativa “verde” è la carta igienica in bambù, una pianta a crescita rapida e rinnovabile che per essere coltivata non ha bisogno dell’uso di fertilizzanti o di pesticidi. Certificazioni come FSC (Forest Stewardship Council) o Ecolabel ci garantiscono che la carta igienica provenga da foreste gestite in maniera responsabile e nel rispetto degli standard ambientali.