Le orchidee non sono sempre sinonimo di bellezza e eleganza. Questa è sicuramente la più brutta che avete mai visto.
Si dice che non tutte le ciambelle escono col buco. Qualcosa del genere si può dire anche delle orchidee. Generalmente orchidea fa rima con eleganza, bellezza, colori meravigliosi. Ma la regola del brutto anatroccolo (o della pecora nera, se volete) non ha risparmiato nemmeno questo affascinante fiore.
L’orchidea è un fiore per palati raffinati, sofisticato e etereo quanto basta grazie alla sua austera eleganza. Ma non è sempre così. C’è un fiore infatti che ha meritato il titolo di “orchidea più brutta del mondo”. Così hanno insindacabilmente deciso i botanici dei Royal Botanic Gardens, Kew (RBG Kew), la più prestigiosa collezione al mondo di piante viventi e che naturalmente si trova a Londra.
In effetti a guardarla questa orchidea è proprio bruttina, non si può negarlo. Ma vediamo come si chiama la Cenerentola delle orchidee (che però può vantare altre qualità tra i suoi punti forti).
Orchidea più brutta del mondo, ecco qual è
A vincere il “record di bruttezza” tra le orchidee è stata la Gastrodia agnicellus, un fiore del Madagascar dal look decisamente meno elegante rispetto a quello delle sue più affascinanti “cugine”.
Si tratta di una nuova specie di orchidea scoperta nel 2020 in una foresta del Madagascar. La Gastrodia agnicellus è priva di foglie e ha uno spesso stelo lanoso più simile a quello di un tubero. Insomma un disastro dal punto di vista estetico. Passa gran parte della sua vita acquattata e nascosta nel sottobosco. Spunta dallo strato di foglie morte soltanto al momento della fioritura e, dopo l’impollinazione, lo stelo si allunga di circa 20 centimetri portando i frutti ben al di sopra del terreno per garantire una migliore dispersione dei semi.
Il nome scientifico di Gastrodia agnicellus si deve al suo scopritore, il botanico Johan Hermans, che dice di averla chiamata in questo modo perché (davvero con molta fantasia) si può intravedere una lingua di agnello in questa nuova orchidea. O almeno così dice lui. Peraltro l’orchidea Gastrodia agnicellus non è l’unica “nuova leva” ad aver ricevuto un nome scientifico. Con lei altre 156 nuove specie di piante e funghi sono state “battezzate” dai botanici del RBG Kew.
La sgraziatissima Gastrodia agnicellus si prende però una rivincita sul piano del profumo. Dai suoi fuori marroni e carnosi, cresciuti tra foglie umidicce, si alza un fresco e piacevole aroma di rosa e limone. In genere le piante dipendenti dalle mosche per l’impollinazione emanano odori sgradevoli che sanno più di carne in putrefazione. Ma almeno questa spiacevole caratteristica è stata risparmiata alla Gastrodia (che come tante altre orchidee vive in simbiosi con un fungo che le assicura nutrimento).