Un vero cimitero dei telefonini, si trova in Ghana e l’85% proviene dall’Europa: un dato inquietante
Sai dove finiscono i tuoi cellulari usati e quelli di tutta Europa? In una grande discarica in Ghana. Questo deve preoccuparci moltissimo.
I rifiuti sono una componente importante delle società, soprattutto occidentali: ne produciamo moltissimi tanto che non sappiamo più dove metterli. La politica del riciclare ha preso piede anche nel nostro Paese fortunatamente: ora sappiamo tutti quanto sia importante gettare via il meno possibile.
Bisogna cercare di ripristinare gli oggetti riciclando e sappiamo anche che la raccolta differenziata va assolutamente rispettata da tutti; la plastica, la carta, il vetro e molte altri materiali possono essere recuperati e non immessi nell’ambiente a provocare danni insostenibili.
I rifiuti tecnologici sono quelli più pericolosi: quando acquistiamo una lavatrice nuova o un cellulare, sappiamo bene di doverli smaltire correttamente, solitamente è il rivenditore stesso che effettua lo smaltimento in maniera corretta; sappiamo anche che un frullatore da gettare via può essere smaltito correttamente in un’apposita isola ecologica.
In Ghana il cimitero dei telefonini europei. Ecco una delle più grandi discariche del mondo
Ma purtroppo lo smaltimento è anche un business che spesso diventa appannaggio della criminalità organizzata e in Italia abbiamo già avuto esempi importanti su questo versante. I dispositivi elettronici sono particolarmente dannosi per l’ambiente, se non smaltiti correttamente ma farlo richiede un procedimento costoso ed è a questo punto della filiera che si introduce la criminalità.
Questi dispositivi possono essere riciclati e diventare quindi una risorsa per noi ma il costo fa sì che lo scarico illegale, ovviamente in luoghi al di fuori dell’Europa e dell’Occidente in generale, sia oramai una pratica che crea business per chi se ne occupa. Tra l’assoluta indifferenza di tutti, in Ghana c’è una discarica, precisamente alla periferia di Accra, che raccoglie i rifiuti elettronici da ogni parte dell’occidente, l’85% viene dall’Europa: una discarica a cielo aperto e abusiva.
In questo luogo i rifiuti, come per esempio i cellulari, vengono a volte riparati e rivenduti, smantellati per ricavare il metallo, la plastica viene eliminata e poi, con trattamenti chimici, vengono ricavate sostanze vendute per pochi soldi. Tutto questo viene fatto nella stragrande maggioranza da ragazzi, bambini e famiglie intere che per ricavare pochi soldi fanno queste operazioni tossiche vicino le loro case.
Le conseguenze per la loro salute e per l’ambiente sono devastanti: danni agli occhi, problemi respiratori gravi, lesioni da ustione, sono le prime cose che questi ragazzi subiscono, la maggior parte di loro muore di cancro a 20 anni. Questo accade non solo in Ghana ma in molte altre parti del mondo, uno studio recente ha conteggiato che i rifiuti elettronici che arrivano in Africa mensilmente, sono pari a 100.000 computer.
È evidente a tutti che oltre all’aspetto etico della questione che riguarda persone che per la sopravvivenza lavorano questi rifiuti, c’è anche un aspetto ambientale importante: le sostanze bruciate inquinano l’aria, il terreno, le falde acquifere, un disastro ambientale che riguarda tutti nessuno escluso. Quello che possiamo fare noi cittadini è smaltire correttamente questo tipo di rifiuti, cercare di produrne meno e pretendere che i nostri governi non si rendano complici di tutto ciò ignorando il problema.