Il mercato dei Bitcoin e delle cripto produce un elevato impatto a livello ambientale a causa del loro funzionamento, il cosiddetto mining.
Il mining di criptovalute produce un consumo di energia pari alla metà di quella consumata dal Regno Unito in un anno e pari a tutto il consumo del paese della Norvegia nello stesso periodo. Il Centro per la finanza alternativa dell’Università di Cambridge gestisce il Bitcoin Electricity Consumption Index ed ha studiato l’entità di energia elettrica emessa da questi sistemi.
Secondo lo studio del Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index stiamo parlando di circa 140 terwattora all’anno, ovvero 1.000.000.000.000 Wht. Per poter processare il mining sono infatti richieste workstation necessarie per la convalidazione dei blocchi sulla rete del Bitcoin. Questi computer di fascia alta consumano grandi quantità di energia elettrica provenienti da fonti non rinnovabili come il carbone.
Considerando il livello di potenza di elaborazione richiesto dai computer, i trader più sensibili al tema di etica ambientale e gli ambientalisti hanno mostrato le loro preoccupazioni per l’impatto ambientale. Visto che il mercato di criptovalute e bitcoin vedrà una notevole crescita nei prossimi anni, alcune big digitali stanno cercando di trovare soluzioni per poter ridurre l’impatto ambientale dei loro sistemi di mining.
Iniziative green nel mining delle criptovalute
In primavera ci sarà uno degli eventi più importanti per il mercato dei Bitcoin, ovvero l’Halving del Bitcoin, che potrebbe avere un impatto positivo sull’ambiente. Con l’halving bitcoin, infatti, diminuisce l’inflazione del prezzo di BTC, riducendo il numero di token emessi e aumentandone la domanda, con implicazioni che interessano tutto l’ecosistema.
Ethereum ad esempio utilizza una soluzione innovativa e con minor impatto ambientale. Questo meccanismo, chiamato Proof-of-Stake, non necessita di computer di fascia alta per la convalida dei blocchi e può essere fatto semplicemente bloccando i token acquistati per un determinato periodo di tempo. Ci sono poi altre iniziative messe in campo dalle big del digital.
Una di queste è rappresentata da eTukTuk, ovvero criptovalute green che puntano a migliorare la qualità della vita nei paesi in via di sviluppo. Attualmente disponibile in SriLanka, questo progetto convoglia la mobilità sostenibile dei TukTuk elettrici con la tecnologia blockchain e l’intelligenza artificiale. Il token TUK servirà per pagare le corse, ricaricare i veicoli e le transazioni saranno registrate sulla blockchain.
Il TUK si può acquistare in presale a 0,02625 dollari. Inoltre, comprando con BNB, USDT o carta di credito, sarà possibile fare subito staking con un APY del 273%. eTukTuk attualmente ha raccolto più di 800.000 dollari in presale. Il team del progetto è composto da professionisti con profilo verificabile su Linkedin e al lancio etuktuk metterà a disposizione un’app per i conducenti e una per i passeggeri.