Sommerso dai rifiuti elettronici: questo è il posto più inquinato al mondo

I rifiuti elettronici sommergono letteralmente questo luogo. Ecco dove si trova il posto più inquinato del pianeta.

In uno dei capitoli de Le città invisibili Italo Calvino racconta la storia di Leonia, una città immaginaria dove l’usa-e-getta ha trovato un’applicazione estrema: ogni giorno Leonia è impegnata a rifarsi da cima a fondo. Tutti i prodotti di Leonia, dalle vestaglie alle saponette, per non parlare dei generi alimentari, devono sempre essere nuovi di zecca.

Insomma: Leonia è una “città continua” dove ogni oggetto dura un giorno soltanto. Dopodiché diventa rifiuto. Ma questa sete di novità quotidiana è pagata a caro prezzo dagli abitanti di Leonia, letteralmente sommersi da colossali montagne di rifiuti. L’invasione dell’immondizia assume proporzioni tali da far apparire come angeli o liberatori gli spazzaturai che ogni giorno si presentano col loro carro per raccogliere i resti della Leonia del giorno prima.

Leonia naturalmente è un’allegoria della corsa al consumismo sfrenato, ma quella di Calvino non è certo una caricatura o una semplice satira nel posto più inquinato del mondo sommerso, indovinate un po’, da una marea di rifiuti elettronici.

Rifiuti elettronici dappertutto: questo è il posto più inquinato della terra

Il poco invidiabile primato di luogo più contaminato del mondo spetta a Agbogbloshie, alla periferia di Accra in Ghana. È qui che si trova una distesa sterminata di rifiuti elettronici. Praticamente una discarica a cielo aperto dove da anni vengono scaricati innumerevoli container carichi di RAEE di ogni genere: dai telefonini agli elettrodomestici, senza dimenticare computer e televisori.

La discarica di rifiuti elettronici di Agbogbloshie si trova a Accra, in Ghana (Foto Ansa) – biopianeta.it

Ad avere trasformato Agbogbloshie in un qualcosa di sinistramente simile a Leonia è un business illegale ma molto redditizio. Tutti i dispositivi elettronici contengono sostanze chimiche tossiche costose da riciclare. Lo scarico illegale perciò è diventato un affare in posti come il Ghana, ma anche in Senegal, Egitto e Marocco. Qui le operazioni di riciclo vengono affidate a una manodopera a bassissimo costo. I dispositivi vengono riparati in prospettiva di essere rivenduti oppure smantellati per ricavarne i metalli, fusi per eliminare la plastica. Infine vengono trattati chimicamente per ottenere ancora materiale da vendere. 

La discarica di Agbogbloshie in Ghana è una delle più grandi del mondo. Accoglie ogni anno 250 mila tonnellate di rifiuti elettronici che vengono bruciate per ricavare metalli. Questo processo porta alla contaminazione dell’aria, del suolo, della polvere, dell’acqua e espone gli abitanti del luogo a una vasta serie di sostanze tossiche. E non è tutto: ad Agbogbloshie giungono anche grandi carichi di batterie usate al piombo e parti di auto (anche rubate) a loro volta contaminate da oli minerali.

Quasi sempre a occuparsi di queste attività sono giovani e giovanissimi, impegnati a distruggere gli apparecchi per ricavarne metalli, in particolare il rame, in grandi spazi. Oppure, peggio ancora, dentro o vicino alle abitazioni. Gran parte di questi lavoratori si ammalano di cancro e muoiono verso i 20 anni. Sono normali le lesioni come le ustioni, i danni agli occhi, le malattie ai polmoni e alla schiena. Altri problemi comuni sono la nausea cronica, l’anoressia, i mal di testa. Leonia esiste veramente e assomiglia paurosamente a un inferno in terra.