Molti si chiedono se possono fare richiesta del bonus ristrutturazione anche se la casa non appartiene a loro. Vediamo in quali casi si può.
Le detrazioni fiscali per i bonus di ristrutturazione edilizia sono un’opportunità preziosa per risparmiare sui costi di riqualificazione degli immobili. Tuttavia, non tutti sono a conoscenza del fatto che non sempre è necessario essere i proprietari dell’immobile per richiedere tali detrazioni.
Le detrazioni bonus per le ristrutturazioni edilizie offrono notevoli vantaggi. In particolare abbiamo il bonus ristrutturazione che permette di recuperare il 50% su una spesa massima di 96.000 euro. Questo si traduce in una detrazione fino a 48.000 euro. E questi soldi si recuperano in dieci rate annuali di pari importo (4.800 euro l’anno).
Tuttavia, ci sono situazioni in cui il proprietario dell’immobile non ha la capacità finanziaria sufficiente per usufruire appieno di tali detrazioni fiscali. In questi casi, un familiare con un reddito più elevato potrebbe diventare il beneficiario delle detrazioni. Ma come si può procedere in questa direzione?
Quando un familiare può usare il bonus ristrutturazioni per immobile non suo: la guida
Prima di avviare i lavori di ristrutturazione, si deve quindi effettuare una valutazione accurata della propria situazione finanziaria e fiscale. Quindi si devono fare i calcoli necessari per determinare se è più conveniente far beneficiare delle detrazioni il familiare convivente o richiederle personalmente. L’importo della detrazione spettante dipende dalla capacità contributiva dell’individuo che ha sostenuto effettivamente la spesa. È quindi importante decidere chi effettuerà il pagamento dei lavori in modo da massimizzare le detrazioni fiscali.
Ma come si determina se si dispone della capacità contributiva necessaria per usufruire della detrazione massima? Ebbene, calcolando l’imposta lorda applicando l’aliquota IRPEF al proprio reddito e sottrarre le detrazioni da lavoro dipendente. Se l’importo risultante è uguale o superiore alla detrazione spettante, si dispone della capacità contributiva necessaria.
Altrimenti, si rischia di perdere parte della detrazione. Ad esempio, nel caso della detrazione massima di 4.800 euro annui, occorre un reddito lordo di almeno 28.800 euro all’anno, con un’imposta netta di IRPEF di circa 4.815 euro.
Quindi, se il proprietario dell’immobile non dispone di una capacità contributiva sufficiente, si può considerare un familiare convivente. Infatti, un familiare convivente con un reddito più elevato può usufruire delle detrazioni fiscali. In particolare, se ad esempio il proprietario rientra nel regime forfettario o se ha un reddito annuo inferiore ai 28.800 euro lordi.
Quali familiari possono richiedere la detrazione? Possono essere: coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado. È importante che i pagamenti siano effettuati dal familiare convivente e che lo status di convivenza sia verificabile durante l’intero periodo di sostenimento delle spese.