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L’invenzione tutta italiana contro gli sprechi d’acqua nell’agricoltura: basta questo sensore a basso costo

Niente più sprechi monitorando live i bisogni delle piante: l’invenzione potrebbe cambiare la storia dell’agricoltura

La sostenibilità ambientale è un argomento sempre più attuale sulla quale i governi di tutto il mondo stanno incentivando l’interesse, lo spreco sconsiderato delle risorse del nostro pianeta sta portando ad un loro veloce esaurimento ed anche l’acqua rientra nei beni da salvaguardare.

Questa risorsa unica viene sprecata ad oggi in diversi modi, non solo nell’uso sconsiderato che ne facciamo nelle nostre abitazioni ma anche e soprattutto nei campi dell’agricoltura e dell’allevamento. Per irrigare le coltivazioni vengono immessi nel terreno quantitativi di acqua sconsiderati, ma di questi solo una minima percentuale finisce effettivamente nelle piante mentre la restante evapora senza compiere alcun fine benefico.

Per superare questa situazione è venuta in aiuto la tecnologia, con il nuovo sensore si potrebbero raggiungere obiettivi davvero considerevoli nel limitare gli sprechi: ecco come funziona.

Nasce l’agricoltura smart, sfruttando questo sistema si possono risparmiare migliaia di litri di acqua al giorno!

Una pianta non può sicuramente indicarci quando ha sete e, dunque, quando bisogna fornire l’irrigazione quotidiana (soprattutto in che quantità), questo per lo meno è quello che è stato fino ad ora. In futuro, però,  questo potrebbe cambiare grazie ad una scoperta tutta italiana.

Agricoltura smart, cosa potrebbe accadere – biopianeta.it

Grazie ad uno studio in cui è stato coinvolto il Politecnico di Torino è infatti stato messo a punto un sensore in grado di leggere i bisogni delle piante dal loro interno con degli aghi da 0,4 micron inseriti direttamente nel fusto delle piante. Questi sono alimentati ad energia solare ed è possibile avere un quadro preciso del bisogno della pianta ma anche dell’umidità del suolo (e non solo).

Avendo i dati a portata di mano si potrà poi sfruttare l’intelligenza artificiale per leggerli, elaborarli e trovare la soluzione, come quella di immettere acqua o sostanze nutritive all’occorrenza, limitando così ogni spreco di acqua e di altre risorse. Il sensore attualmente è stato testato con successo su piante di tabacco e su quelle di melo, con una precisione dei dati rilevati stimata intorno all’85%, ma la strada verso la conquista di un’agricoltura totalmente smart non è ancora vicinissima.

Lo sviluppo del sensore è un primo passo, ma attualmente bisognerà rendere il tutto accessibile in termini di costi per far sì che tale tecnologia possa essere applicata alla maggior parte di colture possibili. Senza dubbio, però, tale conquista rappresenta un enorme evoluzione che potrebbe permettere di raggiungere l’agognata sostenibilità anche in questo campo, in cui ridurre gli sprechi di acqua è stato fin ora davvero difficile.