L’auto elettrica attualmente è ancora oggetto di perplessità soprattutto per quanto riguarda la ricarica e la disponibilità di energia.
Fortunatamente, il Governo e realtà come GSE stanno facendo tutti quei passi necessari a migliorare il sistema strutturale, in modo che sempre più cittadini passino ai veicoli elettrici. La novità per quest’anno è molto interessante e parte da una sperimentazione che ha tenuto ampio successo.
È stata da poco rinnovata la possibilità di inviare una richiesta molto particolare al GSE, ovvero quello di aumentare, in modo del tutto gratuito, la potenza della fornitura elettrica fino a 6 kW per la ricarica dei veicoli elettrici.
Aumenta la potenza elettrica per la ricarica dell’auto: ecco come si fa e come chiedere il servizio gratis
La misura è stata attivata il 15 febbraio scorso e resterà tale fino al 31 dicembre 2024. In sostanza, chi ha un veicolo elettrico può partecipare a un’interessante sperimentazione: l’aumento – gratuito e senza costi aggiuntivi – della potenza della fornitura domestica, che nelle ore notturne e durante i festivi potrà arrivare a 6 kW.
Questo, nel pratico, significa che il cittadino potrà ricaricare più velocemente di notte il veicolo elettrico e risparmiare grazie al fatto che nelle ore notturne la corrente costa di meno. Secondo gli esperti, il risparmio potrà arrivare fino a 200 euro all’anno, e non dimentichiamoci che questo aumento di potenza non ha alcun costo per il richiedente.
La sperimentazione è stata introdotta con la delibera 541/2020/R/EEL di ARERA e gestita dal GSE. Per coloro che l’avevano già attivata il rinnovo per tutto il 2024 sarà automatico, mentre c’è ancora la possibilità di aderire effettuando la richiesta online, nell’apposito portale del GSE.
Possono accedere alla sperimentazione sia i clienti domestici che non domestici. Come specifica GSE, “La potenza impegnata deve essere non inferiore a 2 kW e non superiore a 4,5 kW“.
Inoltre, per quanto riguarda le modalità di utilizzo della corrente elettrica, sempre GSE specifica che: “La connessione deve essere in bassa tensione (BT) ovvero con tensione di fornitura non superiore a 1.000 V. Il contatore installato, a cui è allacciato il dispositivo di ricarica, deve essere elettronico telegestito, di prima o di seconda generazione“.
Un’iniziativa, insomma, che va ad incentivare l’acquisto delle auto elettriche e delle colonnine di ricarica, da installare comodamente nel garage della propria abitazione e che vuole dare un supporto tecnico-pratico a questa nuova tecnologia.
Restano le incognite su come si potrà espandere a livello di massa l’uso dell’elettrico, perché non dimentichiamoci che rimangono ancora molti dubbi per quanto riguarda la sostenibilità dello stesso. Molte centrali elettriche che erogano l’energia sono alimentate, di fatto, a gas, e non dimentichiamoci che il Litio (usato per le batteria) è un elemento inquinante e distruttivo dell’ambiente già dal momento della sua estrazione.