Shopping online, il gesto comune che incide pesantemente sull’ambiente: come e perché
Lo shopping online sta diventando sempre più dannoso per l’ambiente. Ecco perché dovresti assolutamente fare scelte più consapevoli!
Acquistare online è diventata una prassi sempre più comune per le persone di tutto il mondo, anche in Italia. Brand e aziende varie, così come marchi fast fashion, propongono i loro prodotti anche sui vari e-commerce, in modo da permettere ai loro clienti di effettuare acquisti direttamente da casa senza recarsi nei negozi fisici. Gli acquisti online sono sempre in aumento, specialmente durante il periodo di saldi ed eventi come Black Friday e così via, questo perché durante queste attività gli sconti e le offerte vengono spesso messe a disposizione solo per gli acquisti su internet.
Da quando lo shopping online è diventato sempre più frequente, gli ambientalisti hanno spesso dichiarato quanto questa pratica possa essere dannosa. Spesso chi acquista online potrebbe andare incontro ad un prodotto sbagliato o che non rispecchia le sue aspettative, e richiedere così il tanto famoso reso. Anche il reso, però, sta diventando un vero e proprio problema. Ecco perché.
Il reso è sempre più dannoso per l’ambiente, ecco i motivi e cosa cambierà
L’e-commerce è sempre più in un amento, lo shopping online è diventato un vero e proprio business per i brand e le varie aziende di qualsiasi settore, dalla moda alla tecnologia.
Una delle attività più frequenti dello shopping online e di conseguenza più dannosa per l’ambiente è proprio il reso. Questo perché effettuare un reso è un processo inquinante per una serie di motivi, dal trasporto al ritorno del prodotto in fabbrica. Le richieste di reso son sempre più in aumento e il motivo è molto semplice: ad oggi son tantissime le aziende che lo propongono a titolo gratuito, senza alcun costo aggiuntivo.
Esiste una legge in cui è possibile rendere il prodotto entro i 14 giorni dalla data di acquisto senza dover necessariamente dare spiegazioni. Questo però non significa che debba essere del tutto gratuito. Sono tante le aziende che in altre parti del mondo stanno valutando l’idea di mettere il reso a pagamento, in modo tale da spingere le persone a riflettere molto di più se acquistare o meno un prodotto e soprattutto se renderlo.
Per ridurre l’impatto ambientale dello shopping online bastano piccoli gesti, come acquistare nei negozi fisici in modo da testare i prodotti e vederli prima dell’acquisto, puntare al second hand e fare scelte più consapevoli nel quotidiano.