Gli agricoltori siciliani hanno recentemente lanciato l’allarme per la prolungata siccità che sta colpendo il territorio della Sicilia.
La siccità è senza dubbio uno dei problemi più importanti dell’attuale secolo, soprattutto perché mette a rischio le riserve idriche di molti paesi del mondo. La causa principale di questo fenomeno è sicuramente il cambiamento climatico, che a sua volta deriva dalle attività umane. In modo particolare, i gas serra rilasciati nell’atmosfera creano un vero e proprio “tappo” sul pianeta, il quale non garantisce la normale dissipazione del calore.
In altre parole, i raggi solari che toccano la superficie terrestre di giorno generano un forte calore, una parte di esso deve necessariamente fuoriuscire dalla Terra durante le ore notturne. I gas serra impediscono purtroppo al calore di viaggiare verso lo Spazio, di conseguenza il pianeta non riesce a raffreddarsi.
Siccità, ecco cosa rischia la Sicilia
La siccità può solitamente creare danni enormi al sistema idrico, all’ecosistema, all’agricoltura e all’economia. Questi settori sono indubbiamente interconnessi tra di loro, poiché il crollo idrico causa a sua volta il crollo dell’agricoltura, dell’ecosistema e naturalmente dell’economia. Ciò significa che una prolungata siccità può portare all’impoverimento di un territorio e all’estinzione di alcune specie animali, in particolar modo quelle acquatiche.
E non solo, aumenterebbero addirittura le migrazioni, poiché la maggior parte delle persone non riuscirebbe a vivere in un paese privo di acqua e di campi agricoli. Va inoltre ricordato che un’area caratterizzata dalle alte temperature può essere costantemente invasa dagli incendi boschivi.
Questi ultimi causerebbero ovviamente la morte di tantissimi animali presenti quotidianamente nei boschi. E non solo: gli incendi distruggerebbero molti habitat e centinaia di alberi, che a loro volta non aspirerebbero più l’anidride carbonica dall’atmosfera e non rilascerebbero più ossigeno. La Sicilia sta purtroppo affrontando una preoccupante siccità prolungata, che non si vedeva dal 1921. P
Per la precisione, il territorio siciliano è attualmente caratterizzato da invasi quasi vuoti, i quali non possono chiaramente offrire acqua agli agricoltori. Le coltivazioni aspettano quindi l’arrivo della pioggia nel mese di gennaio. Ciò che preoccupa maggiormente è l’invaso di Ogliastro, poiché si trova in una situazione allarmante per il forte caldo dei mesi scorsi.
Il secondo grave problema è rappresentato dalla scarsa pioggia, il periodo autunnale ha infatti portato pochissima acqua dal cielo. E non solo: il famoso lago di Ogliastro, che si trova nella provincia di Enna e di Catania, è uno degli invasi artificiali principali del territorio. Il suo obiettivo principale è quindi quello di rifornire di acqua soprattutto la zona della piana di Catania. Gli esperti hanno inoltre dichiarato che il volume di acqua presente in questo momento nel lago, è decisamente inferiore a quello degli anni passati. Il Sias, che è il Servizio informativo agrometeorologico siciliano, ha affermato che in Sicilia non si assisteva ad un fenomeno di queste dimensioni dal 1921.