Le bassissime temperature danno un bel grattacapo agli agricoltori. Ecco quali sono le verdure fortemente a rischio
I cambiamenti climatici non portano solo caldo intenso ed estati roventi. A causa del clima sempre più impazzito, infatti, possono esserci eventi avversi anche durante l’inverno.
Dopo un estate particolarmente lunga e calda, questo inverno potrebbe essere caratterizzato da un clima particolarmente freddo. Le bassissime temperature già ad inizio della stagione invernale, infatti, potrebbero mettere in pericolo numerose verdure coltivate dagli agricoltori. Ecco quali sono quelle più a rischio e che cosa potrebbe succedere ai campi coltivati.
Queste verdure sono a rischio
Alla fine è arrivato il grande freddo. Le basse temperature si stanno facendo registrare un po’ in tutta Italia, ma già nel mese di dicembre – tra la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno – sono state fatte registrare temperature record. L’autunno è stato infatti caratterizzato da un caldo anomalo che, purtroppo, porterà un ciclone di aria gelida sul nostro Paese. Una situazione che, inevitabilmente, si ripercuote sull’agricoltura italiana. A causa delle bassissime temperature, infatti, verdure e ortaggi come verza, cicoria, broccoli, finocchi e cavoli, sono in pericolo. Gli agricoltori, infatti, potrebbero perdere tutto il loro raccolto a causa di temperature troppo basse.
L’allarme è stato lanciato da Coldiretti Forlì-Cesena. I cambiamenti climatici, infatti, sono sempre più frequenti e questo ha ripercussione non solo sulla nostra salute, ma anche sull’esito dei raccolti. Le coltivazioni di ortaggi, infatti, sono in grave difficoltà, soprattutto dopo aver subito gli effetti devastanti del grande caldo che non ha lasciato tregua per tutta l’estate e per gran parte dell’inverno. Nella zona di Forlì-Cesena, ricorda la Coldiretti, la preoccupazione principale è quella riferita alle colture all’aperto. Ortaggi tipicamente invernali o comunque autunnali, infatti, stanno avendo numerose difficoltà a causa dell’incredibile sbalzo termico a cui sono esposti. Fortunatamente, questo problema non sta ancora riguardando le piante da frutto, attualmente in maturazione.
Tuttavia, secondo il presidente di Cia Romagna, Danilo Misirocchi, il 2023 è stato l’anno peggiore mai registrato per l’agricoltura. A causa del caldo eccessivo – e ancora prima delle alluvioni che hanno distrutto le colture – coltivare gli ortaggi e le verdure all’aperto è stato davvero complicato. In alcuni casi si è dovuta sospendere la coltivazione, con danni economici e alimentari incalcolabili. A questo si è aggiunto un autunno incredibilmente caldo e un inverno ricco di ondate di gelo che non lascia speranza agli agricoltori. Si spera, quindi, in un 2024 migliore dal punto di vista climatico. Con la consapevolezza che l’ambiente del nostro pianeta non sarà più lo stesso.