Il+%26%238216%3Bfattore+nascosto%26%238217%3B+che+potrebbe+stimolare+l%26%238217%3Bintelligenza+nei+bambini%3A+lo+rivelano+gli+scienziati
biopianetait
/2024/01/il-fattore-nascosto-che-potrebbe-stimolare-lintelligenza-nei-bambini-lo-rivelano-gli-scienziati/amp/

Il ‘fattore nascosto’ che potrebbe stimolare l’intelligenza nei bambini: lo rivelano gli scienziati

La ricerca scientifica aggiunge un nuovo importante tassello alla conoscenza dello sviluppo del cervello del bambino.  

Come tutti sappiamo, i primi anni della nostra vita sono fondamentali per lo sviluppo del cervello e delle abilità cognitive. Ma la lettura di libri e l’apprendimento delle tabelline non bastano a stimolarlo. I nostri corpi ospitano trilioni di microbi, noti collettivamente come “microbioma”, che colonizzano rapidamente il nostro corpo dal momento in cui lasciamo l’utero di nostra madre e continuano a modificarsi nel corso della nostra vita.

Negli anni abbiamo scoperto come questi microbi condizionino praticamente ogni aspetto della nostra vita, dalla digestione alla depressione. Ma il loro contributo al nostro sviluppo cerebrale è rimasto finora avvolto nel mistero.

“Ci sono diversi modi in cui i microbi possono influenzare il cervello”, spiega a Newsweek Kevin Bonham, ricercatore senior presso il Wellesley College. In particolare, possono produrre molecole, compresi i neurotrasmettitori, che possono interagire con il sistema nervoso nell’intestino o persino entrare nel sangue e farsi strada verso il cervello. Inoltre, l’intestino è pieno di cellule del sistema immunitario che interagiscono con i microbi e molte molecole prodotte dal sistema immunitario possono influenzare il cervello. Cosa significa tutto ciò all’atto pratico?

Questo fattore può stimolare l’intelligenza nei bambini

Secondo gli scienziati, il carico di microbi nel nostro intestino è implicato in una serie di condizioni legate al cervello, tra cui la salute mentale, l’autismo, il morbo di Parkinson e l’Alzheimer. Ma, quando si tratta di sviluppo neurotipico del cervello, non sappiamo che aspetto abbia un microbioma “sano”. Un recente studio pubblicato sulla rivista Science Advances ha preso in esame un gruppo di 381 bambini di età compresa tra 40 giorni e 10 anni. Attraverso l’analisi genetica, i ricercatori hanno individuato le comunità di batteri presenti nel microbioma dei bambini e hanno sottoposto questi ultimi a una serie di test e analisi cognitive calibrati sull’età. Infine, utilizzando la risonanza magnetica, il team ha valutato la struttura del loro cervello.

Alcuni ricercatori hanno riscontrato chiare associazioni tra alcune specie batteriche e una funzione cognitiva superiore (Biopianeta.it)

Utilizzando modelli computerizzati, i ricercatori hanno riscontrato chiare associazioni tra alcune specie batteriche e una funzione cognitiva superiore, mentre altre specie sono state associate a punteggi cognitivi più bassi. La moderna tecnologia potrebbero anche permettere di prevedere la struttura e il volume di diverse regioni cerebrali in base al solo profilo microbico del bambino. Tuttavia, è ancora troppo presto per determinare se esista una relazione causale tra specie microbiche e capacità cognitive. Non sappiamo ancora esattamente cosa sia un microbioma “sano”, tanto meno come promuoverlo. Insomma, il nesso tra il nostro cervello e la nostra pancia, soprattutto durante la prima infanzia, resta tutto da indagare.