Che cos’è, come coltivare e quando usare l’estragone in cucina: il gusto è unico
Come arricchire la propria cucina senza utilizzare il sale? Ma ovviamente usando l’estragone, un alimento dal nome molto particolare.
Le festività natalizie sono finite ormai ed è tempo di dire addio a quelle ricche cene e pranzi che non finiscono più: purtroppo è arrivato il momento di dover mangiare un po’ più sano! A tal proposito, quando si parla di un’alimentazione sana non si può non pensare al sale che, come sappiamo, per quanto possa insaporire i nostri piatti, non sempre fa bene alla nostra salute. Per fortuna, però, esiste una valida alternativa.
L’alternativa in questione è l’estragone, chiamato anche il dragoncello. Si tratta di una piantina molto aromatica che viene usata soprattutto nella cucina francese per piatti di carne, pesce, uova e formaggio. Ha un sapore molto pungente ed aromatico e per questo motivo può sostituire al 100% il sale. Tuttavia, c’è da dire che è davvero difficile trovarlo in commercio e che, quindi, l’ideale sarebbe coltivarlo in caso.
Come bisogna coltivare l’estragone a casa: le informazioni utili da sapere
Innanzitutto, bisogna dire che questa tipologia di piantina cresce molto bene al nord e al centro della nostra penisola, mentre per il sud non abbiamo notizie al riguardo. Si tratta di una piantina con una forma cespugliosa che può arrivare a ben 80 cm di altezza. La cosa più importante da fare è trapiantare l’estragone in una zona soleggiata e non toccata dal vento, bisogna utilizzare un terreno poco compatto, ma anche drenato e fertile.
Comunque sia, si tratta di una piatta che può essere piantata in ogni tipo di terreno. Altra cosa importante da ricordare: l’estragone non ha bisogno di particolari innaffiature, ma solo in caso di periodi di siccità piuttosto lunghi. Durante il periodo primaverile, poi, e fino all’estate si possono cogliere sia le foglie che le infiorescenze, senza dimenticare che bisogna lasciarne almeno la metà sul cespo.
Per quanto riguarda il discorso della cucina, l’estragone va bene sia fresco che essiccato ed è buona abitudine conservare le foglie e le infiorescenze in un barattolo di vetro, per poi conservarlo in luogo fresco e asciutto. L’estragone si può usare sul pesce, sulle verdure cotte, coi soffritti, con la tartara e la Bernaise. Ma anche nelle uova soda ripiene, zuppe fatte di legumi, pollo e carne grigliata.
È talmente versatile che si può usare anche per le tisane e l’aceto. Se non si riesca a coltivare l’estregone lo si può tranquillamente sostituire con l’anice, il timo, il cerfoglio, un mix fatto di origano, basilico e pepe e, infine, con l’erba cipollina.