Ambiente

Approvate le nuove norme contro gli eco-vandali: si rischia fino a 60mila euro di multa

Chi si rende colpevole di atti di eco-vandalismo da ora in avanti rischia multe pesanti, anche fino a 60 mila euro per gli imbrattamenti.

Linea dura per gli autori delle proteste ecologiste prontamente ribattezzati “eco-vandali”. Con le norme appena approvate dal parlamento entra in vigore il principio secondo cui chi imbatta paga. Che tradotto in termini pecuniari significa multe pesanti, con sanzioni che vanno da 10 a 60 mila euro e, nei casi più gravi, anche il carcere.

Se finora a farsi carico delle spese per ripristinare lo stato dei beni danneggiati dalle eco-proteste era stata la collettività, col nuovo provvedimento del governo approvato alla Camera le cose cambiano.

«Chi deturpa, danneggia, imbratta un monumento deve risarcire lo Stato per le spese sostenute per ripristinare lo stato dei luoghi», dice il ministro ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

Nuove misure contro gli eco-vandali: la difesa della maggioranza e le critiche dell’opposizione

Sangiuliano è stato uno dei massimi promotori della misura approvata a Montecitorio con 138 sì dopo il primo passaggio in Senato a luglio dell’anno scorso, «È bene che non paghino più gli italiani ma chi si rende responsabile degli atti di danneggiamento» aggiunge il ministro.

Reazione di destra e sinistra alle norme anti eco-vandali
Palazzo Vecchio a Firenze imbrattato dagli eco-attivisti a marzo 2023 (Foto Ansa) – biopianeta.it

All’esponente del governo fa eco Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera di Fratelli d’Italia, che afferma: «È ora di finirla con opere di immenso valore storico e culturale vandalizzate da social confusi che per chiedere la salvaguardia della bellezza la deturpano. Gente neppure in grado di conoscere l’enorme valore del patrimonio che va a compromettere con gesti insani, lesionistici e autolesionistici».

Se il centrodestra difende compatto le nuove norme antivandalismo, definite un provvedimento di «buon senso» e «un’ottima notizia per il turismo italiano» (Daniela Santanchè), dall’opposizione arrivano invece critiche al provvedimento.

Contro la misura si leva la voce contraria del Pd che attacca «un governo che non investe un euro in cultura» e «si inventa l’ennesimo provvedimento inutile». Di «enormità» e «reazione spropositata» parla invece Nicola Fratoianni,  segretario di Si e parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra. Parole dure anche dalla dem Laura Boldrini che accusa di intolleranza i partiti della maggioranza:  «La verità è che non tollerano il dissenso e ricorrono alle leggi penali per reprimerlo».

Gianni Cuperlo dal canto suo deplora il degrado del dibattito politico-normativo che ha portato a passare «dalla stagione di Dossetti in cui parlava di diritto alla resistenza civile, di democrazia, a parlare di vernice lavabile e di punizioni». Chiude il coro delle voci negative il deputato di Italia Viva, Roberto Giachetti, che trova legittime le proteste per cause giuste e fa notare che almeno gli attivisti di Ultima generazione «ci mettono la faccia».

Emiliano Fumaneri

Veronese di nascita, ho vissuto molti anni in Trentino-Alto Adige (Merano, Trento, Rovereto). Vivere in una regione di confine così ricca di storia e di strazi ha suscitato in me la passione per le lingue straniere e la curiosità per culture e costumi differenti. Da sempre attento alle sorti della nostra casa comune, mi interesso a tutto ciò che riguarda l'ambiente.
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