Allarme siccità in questa bellissima regione italiana, bacini senza acqua: l’estate 2024 sarà complicatissima

Gli abitanti rischiano grosso per l’estate 2024 e la situazione non sembra migliorare affatto. L’allarme siccità in questa incantevole regione italiana preoccupa tutti

I cambiamenti climatici stanno creando sempre più catastrofi in giro per il mondo e, ora, a rimetterci è anche la nostra splendida penisola. Gli effetti negativi dell’inquinamento ambientale sono da sempre oggetto di attenzione da parte degli scienziati e, oltre a quelli riguardanti la salute dei cittadini, a preoccupare profondamente sono gli effetti del riscaldamento globale.

Rispetto al periodo preindustriale, infatti, il globo ha subito un aumento delle temperature di 4°C e ciò ha causato l’alternanza fra delle piogge sempre più forti del previsto e periodi di assenza delle precipitazioni. Secondo la rivista scientifica Focus, infatti, “ogni grado della temperatura dell’atmosfera media globale aumentato comporta un incremento del 2 % delle precipitazioni, anche se ciò non avviene in una maniera uniforme”.

Una regione italiana è a rischio siccità

Al momento, a subire queste problematiche molto allarmanti fra le varie regioni italiane interessate, è su tutte la Sardegna. In particolare, nel mese di dicembre sono stati effettuati dei monitoraggi da parte dell’Autorità del Bacino della Regione, in cui è stato dimostrato che l’assenza delle precipitazioni autunnali ha portato al riempimento del solo 49,7% della capacità massima dei serbatoi artificiali. A preoccupare ulteriormente, però, sono state le misure prese da parte del Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale, che sono state attuate a partire dal 12 gennaio per allarme siccità.

Da più di 30 anni gli ambientalisti di tutto il mondo hanno fatto pressione ai governi per la loro preoccupazione in merito ai cambiamenti climatici. La risposta degli Stati globali, però, è arrivata solamente nel 1995, quando è stata costituita la COP (Conference of Parties) in cui i Paesi che hanno preso parte alla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite si riuniscono per dibattere sul tema dei  cambiamenti climatici.

La diga di Torpé, Sardegna a rischio siccità (Instagram – @ip_ingegneria) – Biopianeta.it

Gli effetti di questi incontri, tramutatisi in politiche eco-sostenibili, hanno iniziato a vedersi solamente a partire dalla fine dello scorso secolo. Un po’ troppo tardi, quindi, dato che il degrado ambientale e le catastrofi naturali dovuti agli effetti dei cambiamenti climatici sono apparsi evidenti a tutti negli anni a seguire.

A rimetterci, ora, saranno gli abitanti della Sardegna, in particolare quelli facenti parte del Distretto di Posada (Comuni di Torpé, Budoni, San Teodoro e Siniscola). A essi è stato imposto dal Consorzio di Bonifica il divieto assoluto d’irrigazione, anche perché fra i bacini maggiormente in crisi c’è il noto fiume di Posada, situato nella zona nord-orientale della regione.

In particolare, a soffrire di questa siccità è stata la diga Maccheronis, sbarramento artificiale di vitale importanza realizzata, fra il 1956 e il 1960, con scopi idropotabili e agricoli. Infatti, durante il monitoraggio avvenuto nel mese di dicembre, il livello di riempimento di tale diga era solamente del 13%.