Scorie nucleari in Italia, individuati i siti adatti al deposito: dove si trovano
Il ministero dell’Ambiente ha pubblicato l’elenco dei siti che sono stati giudicati adatti al deposito delle scorie nucleari in Italia.
In totale sono 51 le aree che sono state individuate e considerate adatte per realizzare in Italia il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e del Parco tecnologico che possa consentire lo stoccaggio in via definitiva delle scorie radioattive di bassa e media attività. Queste zone si trovano in sei regioni.
Vediamo di seguito nel dettaglio tutte le informazioni rilasciate dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a proposito della proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (Cnai).
La carta delle aree idonea a diventare deposito delle scorie nucleari
Dal ministero dell’Ambiente fanno sapere che a elaborare la Carta nazionale delle aree idonee (Cnai) è stata la Sogin, sulla base delle osservazioni emerse a seguito della consultazione pubblica e del Seminario nazionale. che sono stati condotti dopo la pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi). Ed è stata approvata dall’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin).
Nel dettaglio, la Carta nazionale delle aree idonee individua 51 zone “i cui requisiti sono stati giudicati in linea con i parametri previsti dalla guida tecnica Isin, che recepisce le normative internazionali per questo tipo di strutture”. Eppure il malcontento è montato già in diverse regioni che non vogliono sentirsi la pattumiera d’Italia.
Ed ecco quali sono le 51 aree possibili che sono state individuate e considerate idonee per la realizzazione del deposito di rifiuti radioattivi in Italia. La lista – come già detto prima – è contenuta nella proposta di Carta nazionale delle aree idonee elaborata dalla Sogin.
Va detto che sia i territori presenti nella lista che quelli non presenti possono avanzare la propria candidatura entro un mese. Chiedendo al ministero e alla Sogin di avviare una rivalutazione del territorio stesso, per verificarne l’eventuale idoneità. Possono dunque autocandidarsi gli enti territoriali le cui aree non sono presenti nella proposta di Carta. Nonché il ministero della difesa per le strutture militari interessate.
Ma ecco quali sono le zone del nostro Paese che potrebbero ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e il Parco tecnologico. In Lazio e in Basilicata vengono indicate 35 aree, in particolare tra Viterbo, dove ci sono 21 aree, e Matera, 10 aree in totale. Cioè sei in regione più 4 insieme con la Puglia. Le altre 16 sono suddivise tra Sardegna, Piemonte, Sicilia, Puglia.
La lista dei luoghi idonei al deposito delle scorie
Nel Lazio, in particolare nel viterbese sono i comuni di Arlena di Castro, Canino, Cellere, Ischia di Castro, Montalto di Castro, Soriano nel Cimino. E poi ancora Vasanello, Vignanello, Corchiano, Gallese, Tuscania, Piansano, Tessennano, Tarquinia.
In Basilicata, in provincia di Matera, i comuni di Montalbano Jonico, Matera, Bernalda, Montescaglioso, Irsina. E Genzano di Lucania in provincia di Potenza.
In Puglia i comuni della provincia di Bari sono Altamura e Gravina in Puglia, poi c’è Laterza in provincia di Taranto.
Nella regione Piemonte i comuni potenzialmente adatti sono Bosco Marengo, Novi Ligure, Alessandria, Oviglio, Quargnento, Castelnuovo Bormida, Sezzadio, Fubine Monferrato.
Poi ci sono otto luoghi in Sardegna, in provincia di Oristano: Albagiara, Assolo e Usellus. E nel Sud Sardegna i comuni di Mandas, Siurgus Donigala, Segariu, Villamar, Ortacesus, Guasila, Setzu, Tuili, Turri, Ussaramanna, Nurri.
Infine i luoghi idonei in Sicilia e sono a Calatafimi, Segesta e Trapani.