Ambiente

Sai quanta acqua consuma 1 solo Bitcoin? Il mining delle criptovalute sta facendo disastri

Una situazione diventata ormai ben poco sostenibile per il mining: si stanno deturpando le risorse del pianeta!

Ormai, chiunque conosce le criptovalute e, senza dubbio, la regina di queste resta il Bitcoin, una moneta digitale che era scambiata alla sua nascita per pochi centesimi ma ad oggi un solo Bitcoin vale più di 30.000 dollari.

Bitcoin, tuttavia non è l’unica criptovaluta in circolazione, ne esistono centinaia se non migliaia. Ognuna di queste ha una cosa in comune con le altre, ovvero quella di nascere per mezzo di un computer che, effettuando lunghi e laboriosi calcoli riesce in fine a trovare il codice della criptovaluta. Questo processo si chiama mining e nel mondo sono milioni e milioni i computer adoperati solo per questo scopo. Vien da sé, dunque, che i consumi derivati da questa pratica sono davvero impossibili da sottovalutare.

Solo il mining di Bitcoin consuma l’1% dell’energia mondiale, a rischio anche un bene prezioso come l’acqua

Siamo ormai in un epoca in cui la sostenibilità ambientale è argomento di tutti i giorni ed ognuno di noi si impegna come può in favore di questa pratica. Il mining, tuttavia, ha ben poco di green e le ultime analisi mostrano un quadro inimmaginabile.

Anche il patron di Tesla Elon Musk ha fatto un brutto dietrofront o solo un paio di anni fa, quando acquisto Bitcoin in abbondanza facendo balzare la criptovaluta a oltre 60.000 dollari ad unità. Non una mossa così saggia però, soprattutto da parte di uno visto dal mondo come il maggior promotore dello sviluppo ecosostenibile. In molti accusarono Musk di promuovere con quella mossa uno dei mali più profondi del pianeta e, forse, non avevano tutti i torti.

Bitcoin infatti consuma circa l’1% di tutta l’energia consumata nel mondo intero, non di certo un dato da sottovalutare. Non è solo la corrente elettrica ma anche l’acqua ad essere consumata dal mining di questa e delle altre criptovalute. A richiamare l’attenzione sulla questione è stato una studio pubblicato su Cell Reports Sustainability che ha calcolato come per ogni transazione in Bitcoin ci siano dietro 16.000 litri di acqua sprecata.

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Mercato azionario della criptovaluta (pixabay-(Biopianeta.it)

Un contributo incredibile, dunque, quello che sta pagando il nostro pianeta per conto delle criptovalute che di green hanno davvero poco. La brutta notizia però è che il trend è in crescita e le previsioni parlano di un aumento del mining di circa il 40% entro i prossimi anni. Per coloro che si stessero chiedendo come fa una criptovaluta a consumare acqua, la risposta è semplicissima.

I PC in funzione 24 ore su 24 sfruttano infatti questo liquido prezioso per il loro raffreddamento, oltre la corrente e l’inquinamento generato per la sua produzione da energie fossili, quindi, anche l’acqua viene consumata a questo ritmo incessante. Anche se l’ultimo Bitcoin verrà probabilmente “estratto” entro il 2040, ci saranno altre valute a nascere e morire ogni giorno alimentando questo processo che, al momento, sembra davvero avere ancora vita lunga e rappresentare al tempo stesso sempre più una minaccia per il futuro del pianeta.

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