Ora che l’inverno è alle porte e il freddo si fa sentire, molti di noi si riscaldano con un caminetto o una stufa, ma non sanno bene cosa fare della cenere: un “rifiuto” che può riservare molte sorprese…
Uno dei piaceri dell’inverno è starsene davanti a un camino a uno stufa e godersi il calore del fuoco (risparmiando anche non pochi soldi sulle bollette a fine mese, dato il costo di altre forme di riscaldamento). Il “problema” è che legna e fiamme poi diventano cumuli di cenere. Dove e dove smaltirla? Va bene il contenitore della raccolta differenziata? Servono particolari accorgimenti? Vediamo tutti i dubbi e le risposte.
Innanzitutto, un doveroso promemoria: prima di procedere con la rimozione e lo smaltimento della cenere, è fondamentale assicurarsi che sia completamente spenta e raffreddata e che non vi siano residui incandescenti: il rischio di ustionarsi o innescare un incendio è sempre in agguato! Dopo di che possiamo servirci di un aspiracenere elettrico o della classica scopa con paletta. E poi?
La “seconda vita” della cenere
Una volta prelevata, la cenere andrebbe gettata nel contenitore dell’umido o nel compost. Che provenga da un camino o da una stufa, a legna o a pellet, si tratta di un composto organico da destinare alla raccolta differenziata. A meno che non abbiamo bruciato altri materiali (carta, legno verniciato o trattato, plastica): in quel caso, va gestita come un rifiuto indifferenziato. Ma c’è anche la possibilità di darle una seconda vita “alternativa”. Ecco alcuni esempi.
Più che un rifiuto, la cenere è una ricchezza, grazie alle sostanze nutritive e ai sali minerali che la compongono. Si presta all’utilizzo come fertilizzante per il terreno e le piante (ma in modica quantità per non sortire effetti controproducenti), o come antiparassitario naturale. È capace di contrastare gli attacchi fungini e, disciolta in acqua e spruzzata sulle foglie, può proteggere le piante da limacce e altri vermi.
Le nostre nonne ci insegnano poi che la cenere vanta ottime proprietà detergenti e sgrassanti. Mescolata all’acqua di cottura della pasta, diventa un efficace detergente naturale per la pulizia di pentole in acciaio o antiaderenti e la rimozione dei residui di grasso dalle casseruole. Mentre un mix di cenere, acqua e bicarbonato di sodio è l’ideale per lucidare l’argenteria. A voi la scelta!