Ghiacciai alpini in ritirata, l’allarme degli esperti: effetti devastanti per il futuro del territorio
Un nuovo studio ha dimostrato che i ghiacciai alpini si stanno ritirando progressivamente: per gli esperti il futuro del territorio è incerto.
Il cambiamento climatico sta rivoluzionando tutti gli equilibri dell’ecosistema del pianeta, ed è per questo che una buona parte dei ghiacciai si sta sciogliendo. In realtà, la Terra ha già affrontato innumerevoli cambiamenti nel corso della sua lunghissima storia, gli attuali effetti non sono perciò una novità. Per quale motivo allora gli scienziati sono così preoccupati?
La comunità scientifica è seriamente preoccupata per la velocità con la quale sta avvenendo il cambiamento: nessuno ha mai osservato una simile accelerazione. Va inoltre ricordato che in passato il pianeta ha subìto delle profonde trasformazioni a causa di eventi naturali. Oggi invece tutto è causato dagli esseri umani.
Gli effetti dello scioglimento dei ghiacciai
Nel corso del 2023 gli scienziati hanno assistito a tantissimi eventi estremi in alta montagna, precisamente nel settore alpino. In Valle d’Aosta, ad esempio, sono comparsi addirittura 170 nuovi laghi, la cui formazione è stata causata dallo scioglimento dei ghiacciai. L’associazione ambientalista italiana Legambiente, insieme al Comitato Glaciologico Italiano, ha presentato il IV report di Carovana dei ghiacciai. Quest’ultimo ha evidenziato tutti gli eventi negativi che hanno interessato il settore alpino, come ad esempio il caldo torrido. Le alte temperature hanno infatti portato lo zero assoluto a quote mai viste prima, in particolar modo a 5.398 metri.
E non solo: il caldo record ha toccato tutte le regioni italiane dell’area alpina, dalla Liguria al Friuli Venezia Giulia. In modo particolare, i ricercatori hanno registrato ben 144 eventi estremi durante i primi 10 mesi del 2023. Ciò che preoccupa maggiormente è il fatto che nel 2010 si verificarono solamente 8 eventi estremi. E’ impressionante pensare che in soli 13 anni gli eventi meteorologici negativi dell’area alpina siano passati da 8 a 144. In base agli ultimi dati, le province più colpite sono quelle di Milano, di Genova, di Torino, di Varese, di Cuneo e di Trento. Un altro aspetto da non sottovalutare è la lenta ritirata dei ghiacciai: i più grandi d’Italia sono infatti caratterizzati da crepacci e da crolli.
Il ghiacciaio piemontese del Belvedere, ad esempio, è costantemente colpito da frane e da crolli. Tuttavia, il ghiacciaio che si è ridotto di più in Italia è quello di Lares, è passato infatti da un’estensione di 6 km quadrati nel 1960 agli attuali 2,8 km quadrati. Per questo motivo, le associazioni ambientaliste italiane hanno chiesto al governo Meloni di intervenire con delle politiche climatiche più ambiziose. Il sogno è quindi quello di creare un’alleanza europea per i ghiacciai, affinché vengano più tutelati e protetti.