Cambia il livello di sismicità in Italia: ecco i dettagli del rapporto degli esperti in materia
Recentemente, gli esperti hanno affermato che il livello di sismicità in Italia è improvvisamente cambiato: ecco che costa sta accadendo
Uno dei paesi più sismici al mondo è senza dubbio l’Italia, infatti il territorio nazionale è costantemente colpito da terremoti. La penisola italiana è inoltre caratterizzata da due placche gigantesche: la placca africana e la placca euroasiatica. Queste ultime provocano il graduale restringimento del Mar Adriatico e del Mar Mediterraneo a causa della loro collisione. Tutti questi impercettibili movimenti rilasciano ovviamente energia sotto forma di scosse sismiche, che vengono avvertite dalla popolazione.
Va inoltre ricordato che negli ultimi 2.500 anni l’Italia è stata interessata da oltre 30.000 terremoti, di cui 560 di alta intensità. Ultimamente, il livello di sismicità ha subìto delle importanti modifiche, le quali vanno studiate attentamente.
Il nuovo livello di sismicità in Italia
Alcuni ricercatori hanno studiato il numero dei terremoti avvenuti in passato sul territorio italiano, in particolar modo si sono concentrati sugli eventi sismici di intensità bassa e alta. Questo importantissimo studio, eseguito dagli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), è stato pubblicato sulla rivista Nature. Cosa hanno scoperto allora i ricercatori? Innanzitutto, bisogna precisare che la frequenza degli eventi sismici diminuisce quando la magnitudo dei terremoti si alza. In altre parole, più i terremoti sono leggeri e più aumenta la loro frequenza; al contrario, maggiore è la potenza dei terremoti e minore è la loro frequenza.
Ciò significa che in un lasso di tempo è più facile osservare un grande numero di terremoti a bassa intensità. In modo particolare, per studiare le forze tettoniche che caratterizzano la penisola italiana, i ricercatori hanno analizzato i dati geodetici e le varie statistiche. Il ricercatore Michele Carafa dell’INGV, durante un’intervista, ha dichiarato che la geodesia satellitare è estremamente importante per capire i movimenti che avvengono nei decenni. Dall’orbita terrestre è infatti possibile osservare gli impercettibili cambiamenti che si verificano nelle zone sismiche: ad esempio se due aree si allontanano o se si avvicinano.
Pertanto, i ricercatori si aspettano dei terremoti di tipo complessivo proprio in quelle aree in cui la distanza varia nel tempo. E’ quindi fondamentale carpire più informazioni possibili sui fenomeni di estensione e di compressione, affinché si possa capire se ci sia una connessione tra questi eventi e i forti terremoti. Il suddetto studio aprirà inoltre la strada ad una futura collaborazione tra il settore della modellistica geodetica e quello della sismologia statistica. E non solo: l’unione di queste due discipline migliorerà sicuramente i modelli di pericolosità sismica dell’Italia.